My two cents sul disegno di legge del Governo sull’AI che sta passando in questi giorni:
- Visione antropocentrica e tutela dei diritti.
Concordo sul fatto che il cittadino debba essere informato dell’uso dell’AI in sanità, ma per il motivo opposto degli estensori. Ho il sospetto che oggi si scriva pensando che il cittadino potrà scegliere in futuro se farla usare o meno. Credo tuttavia che più aumenterà la qualità dei risultati AI sempre più ci abitueremo al fatto di richiedere il servizio AI per analizzare i nostri esami.
Per quanto riguarda la giustizia non credo sia utile limitarne l’utilizzo per le sole funzioni di supporto (es. ricerca giurisprudenziale) visto che potremmo vederne benefici anche in altri ambiti. L’unica questione essenziale è limitarne l’utilizzo decisionale rispetto alle libertà umane. Insomma, non mi scandalizzerei se a decidere su una contestazione di una multa in primo grado fosse un’AI che valuta in automatico se l’autovelox era a norma di legge.
- Esclusioni non normate.
Si esclude dalla regolamentazione tutto ciò che riguarda la sicurezza nazionale, la cybersicurezza e difesa. In questo modo si crea un vuoto normativo su un’area critica come quella della sorveglianza di massa e profiling. Visti i continui scandali nell’uso degli strumenti dei servizi segreti italiani (anche recenti) credo che indicazioni chiare su questi utilizzi possano essere utili.
- Strategia nazionale sull’AI.
È corretto che sia stilata una strategia e aggiornata costantemente. Vista la strategia pubblicata prima dell’estate scorsa (sulla quale avevo espresso qualche dubbio https://www.linkedin.com/posts/davidecasaleggio_sono-contento-che-il-governo-si-sia-dotato-activity-7222435577797726208-T_5Z/?originalSubdomain=it), credo sia necessario inserire tra gli interlocutori l’industria e non solo il mondo universitario; o anche innovatori e investitori, e non solo regolatori come AgID e ACN.
- Sovranità digitale.
I sistemi AI per il pubblico dovranno essere installati su server localizzati in Italia. Questa norma sembra essere ancora più restrittiva di quella del GDPR che prevede un primo livello di gestione del dato in Europa. Credo tuttavia che il tema della localizzazione non impatterà tanto la nazionalità degli operatori, quanto il costo energetico per gestire queste server farm. Il prezzo dell’energia in Italia per le imprese è infatti tra i più alti in Europa e tra 2 e 5 volte quello statunitense. Per un settore energivoro come l’AI credo che questo possa limitare parecchio la competitività delle aziende italiane.
- L’incertezza normativa.
Come molti disegni di legge si rimanda a futuri decreti legislativi per spiegare come dovrà funzionare il tutto. L’esperienza ci dice che non necessariamente verranno pubblicati nei 12 mesi successivi, creando incertezza sugli investimenti che devono prevedere le aziende.
In sintesi stiamo pensando a come mettere le cinture di sicurezza nelle automobili in un’epoca in cui non abbiamo ancora compreso se queste auto avranno degli autisti umani. Ora credo sia il momento del supporto agli investimenti sull’AI e l’adozione di strumenti regolatori come le sandbox laws con periodi di sperimentazioni ampi prima di definirne i limiti.