Donna o uomo per il pd non fa differenza. L’unico requisito per essere messe come capolista alle europee dal votante unico delle primarie pd è far parte della Corte del Caro leader Renzie. I pennivendoli delle redazioni dei giornalini italiani sbavano e raccontano “La svolta di Renzi, solo donne capolista alle Europee” Corriere della Sera, “Elezioni Europee, la svolta del Pd. Solo donne in testa alle liste” La Repubblica, “Europee, Renzi: «Solo donne capolista»“, l’Unità. Essere donna, di per sé, non é un valore. Essere una donna incensurata, al di fuori delle logiche di partito, non paracadutata in Parlamento per volere di un segretario di partito a 20.000 euro al mese e senza aver vissuto di politica da sempre: questo è un valore. Quattro delle cinque capilista nominate direttamente dall’ebetino sono attualmente deputate. Un anno fa sono state elette per fare cinque anni alla Camera. Due di loro, la contaballe Picierno e la Mosca, sono al secondo mandato. Se elette cosa faranno? Si dimetteranno e andranno a scaldare le poltrone di Bruxelles e Strasburgo? No. Rinunceranno e faranno passare i trombati impresentabili che da soli non riuscirebbero a prendere i voti neppure per amministrare un condominio. Sono donne usate a fini di marketing secondo la migliore tradizione berlusconiana: quattro veline e Renzie a fare il Gabibbo. Una presa per il culo, ma tinta di rosa. Chi occupa una carica elettiva non dovrebbe concorrere per un’altra fino alla scadenza del mandato, come fanno gli eletti del MoVimento 5 Stelle. 50 dei 73 candidati in lista per il pd vivono da sempre di politica, di cariche, di soldi pubblici e non hanno mai fatto un lavoro vero. Perdere contro questa armata brancaleone è impossibile.
#Vinciamonoi