In Europa, così come in Italia, le leggi e le decisioni devono essere prese dai cittadini. Loro devono dettare l’agenda ai politici e non il contrario. Siamo testardi. E lotteremo per affermare la democrazia diretta fino a quando non sarà così. Ecco perché abbiamo organizzato una contro-consultazione pubblica sulla concessione dello status di economia di mercato alla Cina. Non possono decidere gli eurocrati nel segreto delle loro stanze e calare dall’alto la decisione già presa ai cittadini. E’ finita l’epoca in cui si urlava la rabbia dopo l’approvazione di una pessima proposta. Il Movimento 5 Stelle è nato per intervenire prima: restituire la parola ai cittadini, ascoltarli e decidere nel loro interesse. La contro-consultazione sulla concessione del Mes alla Cina è stata aperta dal 15 marzo al 15 maggio. Sono arrivate 6.092 risposte provenienti da 19 Stati membri. E’ stato il primo caso compiuto di democrazia diretta lanciata dai membri del Parlamento europeo. Sono stati coinvolti tutti gli stakeholders interessati: oltre ai cittadini, hanno risposto anche i sindacati, le ONG, le associazioni imprenditoriali e quelle studentesche, le università, i politici nazionali e i giornalisti. I risultati non lasciano dubbi. Il 91,13% di tutte le risposte arrivate è contrario alla concessione dello status di economia di mercato alla Cina. In particolare, spicca il 97,47% dei no espressi dai rappresentati del mondo delle imprese. FOTO. I risultati della contro-consultazione del M5S Europa non lasciano dubbi. #NoMesCina Porteremo questi dati alla Commissione europea che entro luglio dovrà fare una proposta agli Stati membri. Faremo valere la voce di cittadini e imprese a Bruxelles perché il tempo dei trucchi e delle decisioni calate dall’alto è finito. La consultazione della Commissione è stata un imbroglio: potevano partecipare tutti (persino i cinesi!) non era multilingue, non c’era la domanda fondamentale (volete voi che alla Cina venga riconosciuto lo status di economia di mercato?). Nel disinteresse generale della politica di palazzo distante dai territori, solo il Movimento 5 Stelle ha sollevato questo problema politico ed economico. Abbiamo combattuto a viso aperto la battaglia del #NoMesCina per difendere l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Siamo stati al fianco di imprenditori e lavoratori quando lo scorso 15 febbraio erano scesi in piazza a Bruxelles, siamo stati i promotori di un gruppo di interesse che ha coinvolto ben 69 parlamentari europei, abbiamo organizzato questa contro-consultazione pubblica i cui risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. VIDEO. David Borrelli spiega le prossime mosse del Movimento 5 Stelle alla luce dei risultati della contro-consultazione pubblica.
Dire no al Mes alla Cina significa dire sì al futuro dell’impresa italiana. Ecco perché continueremo a girare l’Italia nel #NoMesCina tour, la nostra campagna informativa sui rischi di questa concessione. Il voto del Parlamento europeo in cui si dice che la Cina non è una economia di mercato è un primo importante passo. La battaglia vera però deve ancora essere vinta”.