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di MoVimento 5 Stelle Europa

dal Wall Street Journal
Un duro colpo per il primo ministro italiano, Matteo Renzi, e il suo Partito Democratico. La sconfitta del PD a Roma (a favore del M5S con Virginia Raggi) era stata prevista dopo le critiche diffuse nella gestione della città nel corso degli ultimi tre anni, con il suo sindaco costretto a dimettersi nel 2015 a seguito di uno scandalo. Ma la perdita di Torino, una roccaforte di centrosinistra e la casa automobilistica della Fiat, è stata uno shock importante. Il sindaco storico, Piero Fassino, uno dei pesi massimi del Partito Democratico, è stato spazzato via dal candidato M5S Chiara Appendino, 31 anni, che ha annullato un gap di 11 punti dopo il primo turno per vincere col 55% dei voti.

Si consolida così la posizione del M5S come la principale opposizione alla coalizione di centrosinistra del signor Renzi, nonostante l’esperienza limitata della campagna elettorale e il fatto che il loro candidato è entrato in politica solo cinque anni fa. Il risultato fornisce una base per una sfida nazionale al signor Renzi nelle elezioni previste nel 2018. Come consolazione per il signor Renzi, il suo PD ha tenuto il potere nella capitale finanziaria d’Italia, Milano, e nella città di Bologna, battendo i più tradizionali candidati di centrodestra.

Le turbolenze nel PD hanno costretto Massimo D’Alema, un ex primo ministro, a negare la speculazione che avrebbe potuto votare per Virginia Raggi come un modo per velocizzare la scomparsa del signor Renzi. “Ho votato, come ho sempre fatto, secondo le raccomandazioni del partito”, ha detto. Il signor Renzi ha cercato di ridurre al minimo le implicazioni dei risultati delle elezioni, ripetendo che la “madre di tutte le battaglie” per lui è il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali, volte a incrementare la stabilità nella politica italiana.


dal Financial Times

Un sondaggio pubblicato durante la notte da La7 TV, ha dimostrato che, se le elezioni generali si tenessero oggi, il PD avrebbe il 31,3% dei voti al primo turno, il M5S sarebbe secondo con il 30,9%, mentre la destra congiunta avrebbe ottenuto il 28,3% dei voti. Gli analisti ritengono che la brutta figura da parte del PD esclude le possibilità di elezioni alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo.

“I risultati del secondo turno delle elezioni locali rappresentano un duro colpo per il partito di Governo. Pertanto, ci aspettiamo che il governo guidato dal primo ministro Renzi resti in carica per la sua intera durata (al 2018) cercando di riconquistare il sostegno elettorale”, hanno scritto gli analisti di Barclays.