di MoVimento 5 Stelle Europa
Questa volta il Governo italiano l’ha fatta grossa. Aveva la possibilità di fermare il glifosato settimana scorsa quando era seduto al tavolo del comitato d’appello. Una mancata opposizione avrebbe dato mandato alla Commissione Europea di procedere con l’autorizzazione del glifosato per altri 18 mesi. Ebbene, il Governo italiano ha deciso di non prendere alcuna decisone, astenendosi. Ha mantenuto il piede in due scarpe, per fare i soliti favori agli amici degli amici, evidentemente sostenuti nelle loro campagne elettorali da multinazionali e interessi lobbystici di ogni tipo.
Ieri è successo quello che era ampiamente annunciato. La Commissione Europea aveva avvisato gli Stati membri di prendere una posizione definitiva sulla vicenda, cosicché le colpe di un’eventuale autorizzazione (che era stata votata al Parlamento Europeo anche dal PD, nonostante l’opposizione del Movimento 5 Stelle) non fosse presa in carico dalla Commissione stessa. Ricordiamo che il glifosato è un pesticida giudicato probabilmente cancerogeno dallo IARC e su cui l’ECHA, l’agenzia europea preposta alla valutazione finale, non si è ancora espressa.
La Commissione Europea, dal canto suo, non ha applicato il principio di precauzione sancito dai trattati. Ha utilizzato lo strumento dell’EFSA – una delle agenzie europee al centro di numerose controversie – per forzare l’autorizzazione, scontrandosi perfino con la comunità scientifica. E il Governo italiano? Niente da fare. Come sempre accade in Europa, Matteo Renzi ha utilizzato la tattica attendista che qui a Bruxelles non paga. L’Italia ha bisogno di un esecutivo legittimato dal popolo, che sbatta i pugni sul tavolo in sede di Consiglio a tutela della nostra agricoltura, delle nostre eccellenze e anche della nostra economia.
Per la cronaca, anche la Germania della cancelliera Angela Merkel ha furbescamente scelto di astenersi. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker (che il M5S ha provato a sfiduciare ben due volte) ha potuto quindi fare quello per cui è stato “nominato”. Sono questi signori che, assieme al Primo Ministro italiano, stanno spolpando l’Europa dall’interno.