di MoVimento 5 Stelle Europa
Il 22 gennaio 2016 Matteo Renzi dichiarava che la banca MPS era risanata e che investire nelle sue azioni era un vero affare. Oggi, dopo sei mesi, MPS ha perso più del 60%: le azioni sono passate da 14 Euro a meno di 0,3 centesimi. Un tonfo totale che dimostra due cose: da un lato la falsità del Primo Ministro italiano schiavo degli slogan (che si faccia un’esame di coscienza); dall’altro la schizofrenia del Partito Democratico, che si ritrova adesso incagliato in vincoli europei che lui stesso ha sottoscritto. Ora Matteo Renzi ha un sussulto di orgoglio, vorrebbe salvare MPS utilizzando la mano pubblica e attuando il famoso bail-out. Dall’altro lato, però, la sua padrona Angela Merkel continua a tenerlo al guinzaglio, ricordandogli che le regole non si possono cambiare ogni due anni. Uno squallido teatrino in salsa europea con la Commissione a fare da spettatrice.
MPS ha una montagna di crediti deteriorati che sono impossibili da risanare con le attuali regole del bail-in, a meno di non far pagare tutto agli obbligazionisti, come già successo per Banca Etruria. Il fatto più tragicomico è che il Governo italiano sta continuando in queste ore a lavorare per trovare una soluzione all’interno delle regole europee. Pensate all’ironia della sorte: dopo aver appoggiato tutte le nefandezze di questa Europa, dopo essere stati a guardare lo sprofondare della situazione greca, dopo aver votato il bail-in e il Fiscal Compact, il Governo italiano potrebbe costringere il Bel Paese a ricorrere al MES, il famigerato Meccanismo Europeo di Stabilità. Un risultato che equivarrebbe all’ufficiale commissariamento da parte della Troika.
A questi signori la Brexit ha fatto comodo. Il terremoto politico che conseguirebbe il fallimento del sistema finanziario italiano, sarebbe il colpo fatale di questa Unione Europea fatta per accondiscendere il volere tedesco del rigore ad ogni costo. Forse, sarà la volta buona per ridiscutere almeno una fetta di quelle regole che ci stanno portando al collasso totale, ascoltando ad esempio la proposta di separazione bancaria voluta dal Movimento 5 Stelle in Europa. Oltre a cestinare qualche vincolo comunitario, però, sarebbe utile gettare nel pattume una classe politica che rappresenta uno dei più gravi rischi per la democrazia che l’Europa corre dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.
Il Movimento 5 Stelle, per cominciare, ha chiesto le dimissioni dei vertici del Monte dei Paschi di Siena, per dare un segnale immediato agli investitori ed evitare il fallimento.