di Riccardo Fraccaro
Non bastano gli stipendi a doppia cifra che paghiamo agli onorevoli ogni mese.
Non bastano i milioni di euro che si intascano i partiti ogni anno. I cittadini italiani pagano ai deputati pure l’assicurazione. Ma non parliamo della classica assicurazione sugli infortuni sul lavoro, quella che vale per tutti i lavoratori, tutti noi paghiamo agli “onorevoli” un’assicurazione per morte, malattia e infortuni che scatta anche in caso di (attenzione, durante la lettura potreste essere colti da improvvisi e violenti attacchi di risa e/o di ira furibonda):
– asfissia, l’avvelenamento, le intossicazioni e/o le conseguenze prodotte da inspirazione e/o indigestione e/o assorbimento e/o contatto di gas c/o vapori e/o orazione;
– punture e morsi di animali;
– malattie tropicali (compresa la malaria) e il carbonchio;
– affogamento ed embolia per pressione d’acqua;
– conseguenze di sforzi e/o movimenti propri;
– ernie addominali di causa fortuita, violenta ed estrema. Limitatamente al caso di invalidità permanente, con l’intesa che, qualora l’ernia, anche se bilaterale, risulti obiettivamente non operabile, verrà corrisposto solamente un indennizzo non superiore al 10% della somma assicurata per il caso di invalidità permanente totale;
– quelli (infortuni, ndr) conseguenti ad escursioni in montagna senza scalate di rocce o accesso a ghiacciai;
– conseguenze fisiche di operazioni chirurgiche e di altre rese necessarie da infortunio;
– quelli derivanti da colpi di sole o di calore, da assideramento o dagli altri effetti della temperatura, nonché da fulmine, scariche elettriche, grandine e vento;
– quelli derivanti da calamità naturali quali ad esempio: movimenti tellurici, terremoto, bradisismo, inondazioni, alluvioni ed eruzioni vulcaniche e quelli che avvengono in aree sinistrate;
– quelli subiti in stato di ebbrezza, malore o di incoscienza;
– quelli subiti in occasione di arenamento, affondamento o naufragio del mezzo di trasporto, o di evento catastrofale, anche in quei casi in cui tali avvenimenti non siano la causa diretta dell’infortunio ma, in conseguenza della zona, del clima o di altre situazioni concomitanti, l’Assicurato si trovi in condizioni tali da subire le lesioni permanenti;
– quelli subiti in occasione di insurrezione, sommosse, tumulti popolari, rappresaglie faziose, legittima difesa e atti di solidarietà umana, aggressioni, atti vandalici e dolosi, terrorismo, atti di violenza anche se conseguenti a fatti di carattere politico e/o sociale e/o sindacale, rapina, tentata rapina, sequestro di persona, sabotaggio e dirottamento anche di aeromobili;
– quelli imputabili a colpa grave dell’Assicurato stesso o del beneficiario
Per tutti questi casi, scuciamo di tasca nostra 350 mila euro ogni anno mentre ci tagliano i fondi alla sanità, chiudono gli ospedali, aumentano i costi per i servizi sanitari e dobbiamo pure pagargli l’assicurazione se prendono un colpo di sole ai caraibi. Un privilegio insopportabile
I deputati si paghino di tasca propria l’assicurazione sulla vita, visto che al contrario della stragrande maggioranza dei cittadini se la possono permettere. Siamo alle solite: pensano solo a se stessi e se ne fregano dei cittadini e delle loro necessità. Abbiamo presentato un ordine del giorno al bilancio della camera per abolire questo privilegio.
La casta resiste, ma noi siamo più forti. Se non volete pagare i loro privilegi fatevi sentire: mandate il vostro messaggio su twitter con l’hashtag #NonPagoPerLaCasta.