di MoVimento 5 Stelle Europa
L’invasione dell’olio tunisino e delle arance marocchine, le sanzioni alla Russia, gli ogm che prendono il sopravvento e la minaccia del Ttip. L’agricoltura italiana è sotto attacco e in perenne crisi. La Commissione europea ha stanziato 500 milioni di euro per dare un po’ di ossigeno al settore (all’Italia dovrebbero spettare circa 24 milioni di euro) ma non basta. La crisi del latte è la più emblematica: negli ultimi anni una stalla su cinque è stata chiusa e il settore ha perso ben 32 mila lavoratori.
Il Movimento 5 Stelle chiede una riforma della politica agricola europea per superare la fase d’emergenza. La Pac deve essere specchio e voce dei cittadini. Occorrono interventi strutturali e profondi, che indirizzino il settore verso un nuovo modello agricolo imperniato sulla filiera corta e sul legame con il territorio. Ogni piccolo produttore deve essere messo nelle condizioni di poter commerciare le proprie eccellenze anche direttamente, senza intermediari. Solo così potrà sopravvivere in un mercato globale, solo così potremmo preservare le nostre eccellenze e le nostre tipicità. Se non andremo in questa direzione perderemo gran parte del nostro patrimonio agricolo e delle nostre tradizioni. Cambiamo tutto o siamo destinati al fallimento!
Ecco l’intervento dei portavoce Giulia Moi e Marco Zullo che fanno parte della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo:
“Il Movimento 5 Stelle accoglie con favore l’annuncio dello stanziamento di una ulteriore somma per aiutare il settore agricolo in crisi e in particolare il lattiero-caseario. Apprezziamo che il Commissario abbia tenuto conto delle esigenze e delle proteste di quanti, piccoli e medi produttori, si trovano ormai da tempo in una condizione difficile. Tuttavia si tratta del terzo intervento di urgenza messo in piedi dal 2014. Non sarebbe il caso di lavorare per un intervento strutturale che risolva la crisi del settore? L’erogazione di fondi a singhiozzo potrebbe non bastare più.
Signor commissario, colleghi, se non efficace, questa PAC va cambiata. E il modo migliore per farlo sarebbe coinvolgere direttamente società civile, agricoltori e operatori dei settori per fare in modo che al processo decisionale partecipino anche i diretti interessati. Vi invito inoltre a riflettere sui possibili rischi a cui ci esponiamo nella eventualità della conclusione del TTIP. Il settore agricolo è già abbastanza indebolito, dare il via libera all’accordo con gli Stati Uniti non farebbe che assestare un nuovo colpo a un comparto già in crisi. Riflettiamo oggi su errori che potremmo commettere domani e dai quali rischiamo di non poter più tornare indietro”. (di Giulia Moi)
“Il Movimento 5 Stelle vuole inoculare nella società il virus della buona agricoltura. Come membro titolare in commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale mi batto in Europa per portare avanti un’agricoltura sostenibile, un’agricoltura etica, che permetta di garantire un reddito più che dignitoso agli agricoltori e che sia rispettosa dell’ambiente che ci circonda. Un’agricoltura biologica, totalmente priva di prodotti chimici di sintesi e di Ogm. Un’agricoltura biodinamica, orientata al rinnovamento delle tecniche di produzione che rispettino il suolo. Un’agricoltura al passo con i tempi, dove la vendita diretta sul web venga favorita.
L’agricoltura, nella visione del Movimento 5 Stelle, é un settore giovane e aperto alle nuove esperienze che fanno scuola nelle varie realtà italiane. Vogliamo liberalizzare lo scambio di sementi tra agricoltori, mantenere la biodiversità dell’habitat naturale, ma anche dei soggetti agricoli. In poche parole, l’agricoltura che vogliamo non é quella di pochi grandi produttori che poggiano la propria forza nei grandi numeri, ma è quella diffusa che lascia spazio ai piccoli, alla qualità, alle produzioni locali, senza mortificare nessuna idea imprenditoriale e contadina”. (di Marco Zullo)