di MoVimento 5 Stelle Senato Alcuni giorni fa Raffaele Cantone è tornato nuovamente a parlare di corruzione. Un cancro che sta impoverendo sempre di più il nostro Paese e sta togliendo il futuro ai nostri giovani, costretti in massa ad emigrare all’estero. Alcune dichiarazioni di Cantone sono assolutamente condivisibili. Corrispondono allo stesso pensiero del M5S. Ha ragione, infatti, quando dice che contro la corruzione ci vogliono più intercettazioni, anche solo davanti ad indizi, e che la privacy non vale per chi ruba. Ha ragione quando dice che, così come ha avuto modo di constatare anche con il tangentificio Expo, viene considerato normale lavorare per chi aveva condanne passate in giudicato. Ha ragione quando dice che deve esserci certezza della pena per i corrotti che devono essere esclusi dal sistema e che sarebbe bene il sequestro dei beni frutto da illeciti, perchè la corruzione è equiparabile alla mafia. Ha ragione, quando dice tutto ciò. D’altronde il M5S ha proposto, sin dal 2013, l’introduzione del DASPO, ovvero l’interdizione perpetua ad intrattenere qualsiasi rapporto (contrattuale e non) e a gestire la cosa pubblica, per tutti coloro (politici, funzionari pubblici e imprenditori, siano essi persone fisiche che giuridiche) condannati in via definitiva per reati di corruzione contro la PA e allontanarli definitivamente dal sistema. Ha proposto norme che sopprimono i limiti posti all’utilizzo delle intercettazioni informatiche e alle norme bavaglio. Ha proposto l’utilizzo per la corruzione degli stessi strumenti di indagine della mafia e l’utilizzo delle intercettazioni per le società non quotate (circa il 94%, tra le quali anche le Cooperative). Ha proposto l’introduzione dell’agente provocatore o sotto copertura per i reati contro la PA, finalizzati a scovare corrotti e corruttori. Ha proposto l’aumento dei termini di prescrizione per i reati contro la PA e la cessazione della decorrenza del termine di prescrizione dal momento del rinvio a giudizio o dalla sentenza di condanna di primo grado per garantire la certezza della pena. Ha proposto la tutela per chi denuncia frodi e irregolarità consumatisi all’interno del proprio posto di lavoro (cd. wistleblowing). Ha proposto il sequestro e la confisca da parte dello Stato dei beni (sia mobili che immobili) detenuti da soggetti condannati per reati di corruzione, equiparando, di fatto, quest’ultima alla mafia. Dunque le belle parole del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, sono state formalizzate nelle proposte di legge avanzate in Parlamento dal M5S. Una cosa però Cantone ha omesso di dire. E cioè che a bocciare tutte le proposte del M5S e, dunque, a sconfessare le sue stesse dichiarazioni è stato il Governo ed il PD. Se la corruzione continua a dilagare, a non trovare argini, a sottrarre miliardi di euro alla sanità, alla sicurezza, ai trasporti, agli appalti pubblici la responsabilità è solo ed esclusivamente loro. Vero Cantone?