di Beppe Grillo
Oggi negli Stati Uniti è arrivato Renzi, accolto da star con tappeto rosso, rullo di tamburi e inni nazionali. Questa sera sarà ospitato a cena da Obama dove mangerà “agnolotti e braciole di maiale” in pregiati piatti di “porcellana” “nel giardino sud della Casa Bianca, sotto una tensostruttura decorata con lampadari, bicchieri di vetro fatti a mano, sottopiatti in stile fiorentino con decorazioni in oro, e con composizioni floreali che creeranno un`atmosfera rinascimentale“. Il Presidente Usa ha definito il premier italiano in villeggiatura a Washington “un leader politico giovane e promettente in Europa“, ha detto che “che la visione e le riforme ambiziose che il primo ministro Renzi sta perseguendo siano importanti” e che “l’economia italiana ha ricominciato a crescere. Più italiani stanno lavorando“.
Oggi in Italia, nel mondo reale, mentre il capo del governo è in villeggiatura sono arrivati i dati dell’INPS sull’occupazione e i licenziamenti. Nei primi otto mesi dell’anno, le assunzioni sono calate dell’8,5%: i contratti a tempo indeterminato sono in netto calo rispetto agli 1,2 milioni dello scorso anno e meno anche dello stesso periodo del 2014, quando a marzo entrò in vigore il Jobs Act. Quindi con la riforma del lavoro di Renzi le assunzioni sono diminuite. I licenziamenti invece sono cresciuti del 31% grazie alla cancellazione dell’articolo 18 voluta e votata dal Pd. La disoccupazione è sempre alla mostruosa cifra dell’11,4% e i voucher sono sempre più utilizzati come forma di pagamento. A preoccupare è soprattutto il trend delle assunzioni a tempo indeterminato: ad agosto sono state solo il 24,9% dei nuovi rapporti di lavoro, il dato mensile più basso dell’ultimo biennio. I dati della Caritas diffusi ieri descrivono un’Italia sempre più povera, in particolare ci sono sempre più giovani indigenti che non possono permettersi un pasto. E’ del 10,2% l’incidenza della povertà assoluta tra i 18-34enni, cala all’8,1% per la fascia 35-44 e al 4% per gli over 65.
Il nostro è un Paese che muore, mentre chi avrebbe la responsabilità di governare va a farsi lo spot elettorale per il referendum dall’altra parte del mondo. Ogni giorno che passa senza il MoVimento 5 Stelle al governo è un giorno in più di agonia per gli italiani. Il 4 dicembre è vicino.