di Alice Salvatore, Gianmarco Corbetta e Paolo Mighetti, portavoce MoVimento 5 Stelle Liguria, Lombardia e Piemonte
Quattordici arresti per appalti truccati per imprenditori e dirigenti del concorso Cociv e 324 milioni di euro di appalti contestati! Forse c’è chi oggi punta al ponte sullo Stretto perché sapeva di dover cambiare aria?? Il ciclone giudiziario che ha travolto la realizzazione del Terzo Valico è solo l’ennesima conferma di quel che da sempre denunciamo: il losco “mondo di sotto” di subappalti e corruzione che affiora con le infiltrazioni ‘ndranghetiste nelle Grandi Opere. Ancora una volta (dati alla mano!), dobbiamo ripeterci. Cambiano le società e le sigle dei consorzi ma i nomi e le aziende che stanno dietro sono sempre le solite. Tutto a causa di quel meccanismo, per ora legale, che permette di spezzettare le commesse in subappalti, per aggirare più facilmente i controlli.
Il MoVimento 5 Stelle non smetterà mai di combattere queste battaglie. Servono maggiori controlli su appalti e subappalti, regolamentazioni chiare, protocolli severi e in grado di tutelare l’economia pulita. Sarebbe bastato ascoltare i comitati e le associazioni che da anni si battono sul territorio per proporre alternative sostenibili al Terzo Valico: una bomba ecologica a orologeria per la presenza di amianto, come riconosciuto anche dal Tar nel silenzio assordante delle istituzioni. Non è certo con una pessima riforma della Costituzione che possiamo debellare questa piaga italiana ma con una vera legge anticorruzione (possibilmente non scritta da un pregiudicato per corruzione come Verdini ), che comprenda, come richiesto dal MoVimento 5 Stelle in questi anni, l’introduzione della cosiddetta “interdittiva”: come nell’Antimafia, chi si è macchiato di reati di corruzione non deve costruire mai più opere per lo Stato italiano!
Tutto quel che chiediamo è buon senso. Lo ribadisce anche Marco Scibona, portavoce in Senato e segretario della Commissione Lavori Pubblici di Palazzo Madama: “Non è più possibile annoverare il Cociv tra i realizzatori del Terzo Valico dei Giovi!”; l’opera va abbandonata e questo progetto inutile revocato.
Lo ripetiamo da tempo ormai ma, tra un’ondata di arresti e l’altra, si continua come al solito a non prendere provvedimenti. Anzi: viene addirittura proposto un uomo delle Grandi Opere come Paolo Emilio Signorini, ex presidente del Cipe e soprattutto delfino di Ercole Incalza come Presidente dell’Autorità Portuale di Genova. Le Grandi Opere sono solo un danno per l’Italia: economico, d’immagine e ambientale.