di Virginia Raggi Vi raccontiamo una delle tante anomalie che abbiamo trovato qui a Roma dopo aver vinto le elezioni. In particolare, questa è molto grave. Stiamo parlando dell’approvazione del bilancio di una delle società partecipate di Roma Capitale: Roma Metropolitane.
Roma Metropolitane nasce come stazione appaltante per la costruzione e gestione dell’appalto della Metro C. La nuova linea metropolitana avrebbe dovuto collegare la periferia Est con il centro storico ed arrivare fino a piazzale Clodio. Sarebbe dovuta costare 3 miliardi per una lunghezza di 25 km, invece è costata 3,7 miliardi. E solo per i primi 19 km che, tra l’altro, sono i più facili perché la maggior parte costruiti in superficie. Come se non bastasse, si tratta di una società che continua a generare perdite e che a nostro avviso ha fallito il suo obiettivo ed il suo scopo sociale.
La legge prevede che i bilanci delle società vengano approvati tra i 120 e i 180 giorni dalla fine dell’esercizio a cui si riferiscono, quindi tra il mese di aprile e quello di luglio. Noi però, insediati a luglio, ci siamo trovati con il bilancio di Roma Metropolitane non ancora approvato nei termini di legge. La società ha un problema enorme di costi molto superiori ai ricavi con perdite nel 2012, 2013, 2014 e 2015. Queste perdite sono state sanate dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca per gli anni 2012, 2013 e 2014, deliberando un debito fuori bilancio di 16 milioni di euro. Per il 2015 e il 2016 la perdita si attesta attorno ai 9 milioni di euro.
Noi ci stiamo chiedendo se sia giusto ripercorrere quella strada. Abbiamo fatto delle indagini sulla società ed abbiamo visto che, oltre al problema dei costi che superano i ricavi in maniera costante, la società non ha raddrizzato il tiro in questi anni ma ha anche lavorato, a nostro avviso, in maniera inefficiente. Non lo diciamo soltanto noi. C’è una relazione affidata ad una società esterna di controllo, incaricata nel 2015 di effettuare verifiche su Roma Metropolitana: ha attestato mancanze e criticità di gestione.
Ci troviamo, dunque, davanti ad una alternativa: approviamo il bilancio attraverso la creazione di un debito fuori bilancio o no?
In questo lungo periodo, la società ha eroso il suo patrimonio netto per coprire il debito, rendendolo negativo. Il Codice Civile sottolinea che quando il patrimonio di una società è al di sotto del minimo e quindi il capitale sociale è al di sotto del minimo, la società si ricapitalizza oppure si deve trasformare o altrimenti va in liquidazione.
Noi non ci sentiamo di avallare questo vergognoso sperpero di denaro pubblico; sia chiaro non ricapitalizzeremo. Poi siamo pronti a valutare qualsiasi soluzione.
Resta fermo che il nostro obiettivo è che la Metro C arrivi ai Fori Imperiali nel più breve tempo, possibilmente prima del 2021. E valuteremo se e come proseguire anche per la tratta successiva. Lavoriamo per i cittadini. E vigileremo contro ritardi e sprechi.