di Beppe Grillo E’ bastato prospettare ai media di essere sottoposti a un’operazione verità che sono subito andati con il cervello in pappa, a cominciare dal modo in cui è stato riportato il post dell’altro giorno. “Grillo vuole il tribunale del popolo“. Falso. “Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare” è quanto scritto. I giudici popolari non sono un tribunale del popolo e sono previsti dall’ordinamento italiano. Sono estratti a sorte da apposite liste cui, a patto di alcuni requisiti, chiunque può partecipare. Formano la maggioranza della composizione della Corte d’Assise e della Corte d’Assise d’Appello che sono gli organi giurisdizionali competenti a giudicare i reati più gravi, rispettivamente in primo grado e in appello. I giudici popolari possono giudicare su un omicidio e non sarebbero in grado di determinare se Grillo vuole una banca solo perchè Davide Casaleggio ha incontrato l’AD di una banca online o se una buca del 2014 può essere utilizzata per imputare una colpa a Virginia Raggi nel 2017? Non scherziamo. I media hanno parlato di “fascismo“, di “mordacchia alla stampa“, di “illiberalismo“. Ma la proposta sanzionatoria non sono nè multe nè limitazioni della libertà di scrivere, ma semplicemente di chiedere umilmente scusa per la balla propinata e di dare alla verità la stessa evidenza che è stata data alla falsità. Cosa c’è di scandaloso in questo? Se uno sbaglia, chiedere scusa non è il minimo? E non è forse giusto chiedere che la verità venga ristabilita? Che meraviglioso gesto sarebbe se l’anchorman del tg della sera iniziasse la puntata di oggi dicendo: “Signori scusate, in questi anni abbiamo diffuso notizie false e manipolate, vi abbiamo mentito. Da oggi ci sforzeremo di fare un’informazione che sia degna di questo nome“. Dall’alto della loro arroganza non lo faranno mai e continueranno a perdere copie vendute e telespettatori fino a scomparire. Ma noi abbiamo il dovere di ristabilire la verità e pretendiamo che chi ha diffuso balle si scusi. Oggi lanciamo un piccolo sondaggio sulle quattro balle più eclatanti degli ultimi tempi, il vincitore riceverà il “Bufalino d’oro” e inizieremo una campagna per pretendere le scuse ufficiali di chi ha diffuso la bufala. Il sondaggio è sul mio profilo Twitter di modo che chiunque possa partecipare. Le opzioni sono: SONDAGGIO: Qual è la peggiore bufala dei media degli ultimi tempi? Il vincitore sarà premiato con il "Bufalino d'oro" #ChiedeteciScusa — Beppe Grillo (@beppe_grillo) 15 gennaio 2017 Buon voto!
– Beatrice Di Maio: bufala diffusa da La Stampa (chiamata La Busiarda a Torino) e smontata dall’intervista di Franco Bechis a Titti Brunetta
– Grillo vuole una banca: bufala diffusa dal Giornale (prima pagina), la verità è semplicemente che Davide Casaleggio ha accettato di incontrare l’AD di una banca online che ha ricevuto vari premi per l’innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sula Rete
– Buche a Roma (del 2014): bufala diffusa da L’Unità, qui maggiori informazioni
– Se vince il NO paese a rotoli: bufala diffusa da tutti i media italiani, con rare eccezioni, per comodità verrà attribuita alla RAI che maggiormente si è distinta per la campagna a favore del SI, fregandosene del suo ruolo di servizio pubblico