di Virginia Raggi
Per un cittadino poter guidare la propria città, la propria squadra di consiglieri ed assessori è per prima cosa un onore. Certo è una città difficile, ci sono responsabilità che conoscevamo prima di candidarci e siamo comunque pronti a farcene carico come stiamo già facendo.
Ci siamo tutti assunti un compito molto complesso che è quello di guidare questa città, che è in una situazione difficile è sotto gli occhi di tutti, guidarla per rinascere. E ciascuno di noi si sta facendo carico di un pezzetto di questa responsabilità. Si può dire se una persona sia capace o meno di guidare una macchina nel caso avesse una macchina pronta a partire. Io mi sono seduta su un sedile poggiato su un telaio, non ho trovato il volante, non ho trovato i pedali, non ho trovato il cambio: oggettivamente la macchina amministrativa di Roma è uscita fuori da Mafia Capitale a pezzi.
Dobbiamo far ripartire la macchina. Lo abbiamo sempre detto, noi rifiutiamo la logica dei 100 giorni.
Dare una mano di bianco per far vedere ai cittadini che si è subito attivi spesso non paga perché quella mano di bianco è fatta con una vernice scadente oppure con una procedura che non va bene o soprattutto con costi maggiori che ricadono sulle amministrazioni future. Noi adesso stiamo riconoscendo e pagando dei debiti che hanno fatto le amministrazioni precedenti.