di Stefano Buffagni
Intitolare una via di Milano a Craxi, l’uomo simbolo di Tangentopoli, condannato per corruzione, scappato ad Hammamet in Tunisia per non finire in carcere, è un insulto ai milanesi, alla città e al suo futuro.
Intitolare una via a una persona serve per preservarne la memoria, valorizzarne le gesta, ricordare quel che la persona ha fatto di bene per la città o per il Paese affinchè sia da esempio e guida per le generazioni future.
Milano non ha bisogno di continuare nel solco della corruzione e delle tangenti (non vi sono bastati Expo e lo scandalo della Fiera?), ma di risplendere e investire nella cultura e nella conoscenza.
Bisogna prendere come esempio i personaggi che hanno scritto pagine luminose della storia della nostra città. Dario Fo, premio Nobel per la letteratura e grande artista che ha dato lustro alla città di Milano è l’uomo a cui dovremmo dedicare una via. Un uomo di cui i milanesi sono fieri e orgogliosi.
Non sono ancora passati dieci anni dalla sua morte, ma la legge prevede deroghe in casi eccezionali, per persone che abbiano benemeritato della nazione. Dario Fo per noi, per l’Italia e per Milano è un vanto mondiale. Celebrarlo e ricordarlo è un dovere civico e morale. Una via per Dario Fo a Milano! Craxi lasciamolo ad Hammamet.