di Beppe Grillo
Questo non è un gioco. Non siamo in una puntata di House of Cards. La realtà non è abbellita dall’arte e non può essere nascosta dalle palle. Il Paese, la gente, è al limite della sopportazione: la metà delle famiglie non arriva a fine mese e non è più sensibile ai discorsi. I talk show, al massimo, vanno bene per chi non prende sonno e non può permettersi neppure gli ansiolitici (rigorosamente con il canone infilato nella bolletta della luce). Renzi dice di voler votare subito, il MoVimento 5 Stelle anche. Perché questa miracolosa comunione di intenti non smuove Mattarella? Perché, come ci ha abituati, mente. Mente compulsivamente.
Il Pd, dopo la madre di tutte le disfatte referendarie, lo ha tenuto lì come segretario. Da quello scranno è sufficiente che chieda di dimettersi alla sua maggioranza parlamentare, proprio come fece con Letta, “elegantemente” via Twitter, ed ecco Gentiloni a congedarsi da Mattarella. Considerato che il Pd dice di voler votare subito, verrebbe a mancare la maggioranza che regge la farsa del governo copia-incolla e il Presidente della Repubblica sarebbe costretto a sciogliere le camere e indire subito le elezioni. Cosi è ovvio che il Pd non vuole votare, il suo segretario trombato a metà continua a prendere in giro gli italiani, come quando disse che si sarebbe ritirato dalla politica se avesse perso il referendum.
Invece di autorottamarsi e andarsi a godere le coccole delle banche ha aperto un blog (ahahaha) che inneggia al futuro con un improbabile aforisma: “Il futuro prima o poi torna“, casomai Crozza fosse in una fase calante della creatività, Fonzie e’ sempre Fonzie… Prima o poi? Il PD tende sempre a fuggire in avanti ma la verità è che “Il passato non si dimentica” e quello del menomato morale è davvero imbarazzante. Il non-eletto in due anni e mezzo ha ottenuto di farsi bocciare quello che aveva proposto oppure di far danni con quello che è riuscito a portare a termine. Ancora mi chiedo cosa sia stato peggio. La riforma della Pubblica Amministrazione è stata bloccata dalla Consulta perché è scritta da mani nei capelli. La riforma della Costituzione bocciata dalla stragrande maggioranza dei cittadini per ovvi motivi. La legge elettorale, quella che secondo lui ci doveva copiare mezza Europa, spazzata via dalla Corte Costituzionale perchè e’ incostituzionale. Il Jobs Act, che ha cinesizzato i diritti dei lavoratori, è in attesa di un altro plotone di esecuzione referendario: avete ancora dubbi su quello che succederà?
Beh, però ha salvato la banca del babbo del ministro Maria “Etruria” Boschi con un decreto che ha annegato migliaia di risparmiatori. Due anni e mezzo buttati nel cesso, nella forma e nella sostanza di provvedimenti ignoranti la povertà in aumento e le aziende che continuano a fallire. Renzi ha paura del giudizio del popolo e pensa a gratificare i suoi parlamentari con la pensione dopo appena quattro anni e mezzo di lavoro. Basta che restino lì dove sono, ben incollati alle loro poltrone. Sembra impossibile, ma siamo davvero fermi a questa logica avara e bassa in salsa di intrighi. Dove vanno loro e dove va il Paese. Pensano alle piccole scorciatoie personali per le loro pensioni e assicurazioni, nel mentre la gente continua a fare lo slalom per andare avanti. Per loro è un gioco. Per noi è una cosa seria. L’Italia ha bisogno di risposte immediate. Al voto: obbiettivo 40%!
PS: Il tour nazionale “Disabilità in Movimento” in Sardegna, non è in alcun modo riconducibile al Movimento 5 Stelle ne al programma nazionale M5S sul tema. Pertanto i promotori di questa iniziativa sono diffidati dal parlare a nome e per conto del Movimento 5 Stelle e ad utilizzarne il simbolo