di Dario Violi e Stefano Buffagni, Movimento5 Stelle Lombardia
Il referendum per chiedere più competenze alla Lombardia è e deve rimanere l’espressione della volontà dei cittadini, non certo di Maroni. Nel quesito messo a punto dal MoVimento 5 Stelle Lombardia e approvato a maggioranza in consiglio regionale non si parla di “autonomia” come se la vogliono vendere i leghisti, ma di applicare la Costituzione.
L’art. 116 comma 3 infatti prevede che le regioni in equilibrio di bilancio possano chiedere e ottenere dal Governo più competenze per poter gestire “in casa” una parte più ampia degli oltre 40 miliardi presenti nel bilancio dello stato regionalizzato e destinarli all’istruzione, ai beni culturali, all’ambiente ed allo sviluppo delle nostre imprese.
PERCHÉ UN REFERENDUM?
La richiesta potrebbe essere anche fatta al Governo direttamente dalle Regioni, ma già in passato questi tentativi sono andati a vuoto, scontrandosi contro un muro di gomma. Le finte “aperture” del governo non sono credibili, perché sono gli stessi che pochi mesi fa, con la riforma bocciata dai cittadini, volevano distruggere le autonomie locali e centralizzare il potere.
Il PD vorrebbe che si agisse ancora in questo modo, ma sappiamo bene che loro hanno il terrore del voto dei cittadini, viste le ultime sberle che si sono presi, e temono che i lombardi chiamati a votare, anche se in modo consultivo, darebbero molta più forza alla richiesta della regione e il Governo non potrebbe più fare orecchio da mercante.
Attenzione quindi a chi vi racconta che questo è “il referendum per l’autonomia” e a chi insinua che “sono soldi sprecati”, perché sono balle.
Questa sarà anche l’occasione per sperimentare il VOTO ELETTRONICO in Lombardia, grazie alla Legge del Movimento 5 Stelle. Una pratica che dalla nostra Regione potrebbe fare scuola in tutta Italia.
Solo il Movimento 5 Stelle ha proposto e ottenuto di poter chiedere più spazi finanziari per la Lombardia nel modo corretto e senza fare propaganda, rispettando la Costituzione.
Ora Maroni deve smetterla di parlare solo per farsi campagna elettorale, i cittadini vogliono dire la loro.
Restituiamo le chiavi del territorio ai cittadini.