di Luigi Di Maio Il nostro Paese è nelle mani di incompetenti che fanno solo danni all’Italia e non sono in grado di affrontare le sfide di oggi. Subiamo ogni giorno le strategie degli altri, ma non c’è nessuna strategia messa in atto dal governo per lo sviluppo del nostro Paese, né alcuna strategia di risposta alle azioni degli altri. Il caso Fincantieri e l’acquisizione di Telecom Italia da parte dei francesi, avvenuti tragicamente in contemporanea, testimoniano lo stato delle cose. Per non parlare di tutto lo shopping francese in Italia: 25 miliardi di euro negli ultimi 5 anni (aziende alimentari come Parmalat, Orzo Bimbo, Eridania, Boschetti, Galbani e altre o in campo finanziario Cariparma al Credit Agricole, Pioneer ad AMUNDI e BNL a BNPP). Dall’altro lato la Francia ha nazionalizzato i cantieri navali STX per evitare che venissero comprati da una società italiana: Fincantieri. Ossia ha fatto esattamente quanto avrebbe dovuto fare l’Italia per proteggere le aziende che reputa strategiche. Sulle motivazioni sorvoliamo, ma possiamo sapere perchè è stato così facile per i francesi far saltare trattative e accordi che andavano avanti da mesi? E ora cosa ha intenzione di fare il governo? Sanno solo dire “inaccettabile, grave, incomprensibile“. Sì d’accordo, ma poi? Ci sono delle leve per far sì che la Francia torni sui suoi passi, usiamole! Per esempio la Francia fa enormi affari mettendo all’asta il nostro debito pubblico, una montagna di soldi su cui le banche estere, tra cui anche quelle francesi, lucrano con enormi profitti grazie ai derivati sui titoli. Si tratta di una ventina di banche che hanno il ruolo di “specialisti in titoli di Stato” e che collocano i nostri titoli, garantendo una percentuale di acquisto, e facendo vagonate di soldi grazie anche ai privilegi loro concessi. Non possiamo rinunciare a tutti gli specialisti del debito, ma a quelli francesi sì. E’ sufficiente depennarli da questa lista. I francesi a quel punto potranno scegliere se il gioco vale la candela. Gli interessi degli italiani per me sono al di sopra di ogni altra cosa, come per Macron lo sono quelli dei francesi. Ma se per perseguire i loro vanno a discapito dei nostri, allora è dovere di chi governa farlo presente. Dopo questi due schiaffi d’oltralpe non ci restano più guance da porgere. Gentiloni, Padoan: battete un colpo e fate rispettare il nostro Paese! Oppure fatevi da parte.
L’Italia non è stata in grado di difendere il prorio patrimonio strategico (o non ci ha nemmeno provato), men che meno il comparto più importante, la sua dorsale telefonica che francesi e tedeschi invece, con le loro Orange e Deutsche Telekom, continuano a tutelare. La dorsale telefonica dovrebbe essere nelle mani dello Stato, riacquistata a prezzi di costo da Telecom Italia, e invece finirà addirittura nelle mani di privati francesi. Non solo: passerà sotto il controllo francese anche Sparkle, l’azienda di Telecom Italia che possiede e gestisce una rete di telecomunicazioni internazionali ad altissima capacità, l’unica in grado di veicolare dati sensibili, riservati ed eventualmente criptati da un capo all’altro del pianeta: tutte le informazioni sensibili dei servizi segreti europei passano attraverso questi cavi. Un’infrastruttura chiave consegnata agli stranieri, mentre in molti Paesi, Francia compresa, lo Stato si riserva di mantenere il diritto di controllo sulle attività che possono nuocere alla sicurezza nazionale. Come è possibile non rendersi conto della gravità di questa operazione? Come è possibile che davanti a questa eventualità, Telecom non sia stata protetta ed eventualmente nazionalizzata? Per obbedire al mercato?