“Ha vinto l’Europa!! Bellissimo essere qui in mezzo ai sostenitori di @EmmanulMacron al Louvre“. Enrico Letta da Parigi.
“Evviva #Macron Presidente Una speranza si aggira per l’Europa“. Paolo Gentiloni
“Emmanuel Macron ha vinto. Brinda la Francia e chi crede nell’Europa, nel libero mercato, nella solidarietà. Lo aspettiamo a Taormina nel G7“. Angelino Alfano
“La vittoria di #Macron scrive una straordinaria pagina di speranza per la Francia e per l’Europa“. Matteo Renzi
Europa, libero mercato, solidarietà. Ve li ricordate il 7 maggio questi cinguettii trionfanti dopo la vittoria di Emmanuel Macron? Addirittura Renzi era arrivato, in modo abbastanza grottesco, a copiare “En Marche” con “In Cammino“.
Europa, libero mercato, solidarietà. Nei primi 100 giorni di un Presidente è sempre difficile fare analisi accurate. Ma per il mandato di Macron una eccezione si può fare: ha fatto totalmente il contrario di Europa, libero mercato e solidarietà. Il blocco totale ad ogni forma di solidarietà sul tema dell’immigrazione, l’umiliazione diplomatica all’Italia sul caso libico e, infine, la nazionalizzazione dei cantieri Stx-Saint Nazaire, acquisita al 67% da Fincantieri, trasformano l'”europeista” Macron nel peggior incubo per il Sud Europa, Italia in particolare.
Cosa dicono oggi i signori citati all’inizio, dopo esser stati umiliati e derisi in questo modo?
Tre indizi fanno una prova. E il silenzio dei governanti italiani umilia ulteriormente il nostro Paese. Con la decisione di nazionalizzare i cantieri di Saint-Nazaire, Macron ha voluto mandare un chiaro segnale. Con Hollande presidente, la Francia decise di dare il via libera alla vendita delle quote (66,7%) di STX Corporation a Fincantieri. STX non era francese, ma un’azienda sud-coreana, paese non dell’UE e non NATO, lontano geograficamente. La scelta di Emmanuel Macron è probabilmente legata a questo: l’acquisizione da parte di Fincantieri avrebbe portato il “baricentro” cantieristico europeo troppo vicino al Mediterraneo, mettendo così la parola fine al progetto di creare un grande polo cantieristico nel nord Europa, in quel triangolo che può essere individuato tra Germania, Francia e Paesi Bassi/Belgio. Tra Germania e Italia, Macron non ha avuto dubbi, ha scelto la prima.
Noi del Movimento 5 Stelle crediamo che ci sia solo un modo di modificare profondamente l’Europa: quello di un’alleanza dei paesi del Mediterraneo, oggi una vera e propria periferia trattata come colonia, al fine di rompere il cappio stretto dai paesi del Nord. Lo ribadiamo con forza proprio oggi che Macron ha mandato un messaggio chiaramente inequivocabile su quale sia la parte in cui vuole stare. Macron fa gli interessi strategici francesi e non spetta a noi commentarli, anzi, ben per i francesi. Ma Macron fa gli interessi strategici nazionali. Noi no. Questo è il punto.
Anche in Libia. Nella stretta di mano a Parigi tra Haftar e Serray grande assente non era tanto Alfano o Gentiloni, ultime ruote del carro mai tenute in considerazione da nessuno, ma la Lady Pesc Mogherini, vi ricordate? Unico “trionfo” di politica estera del governo Renzi. Possibile che in un accordo di questa portata non sia stata invitata l’Europa? Possibile. Il meeting Sarraj-Haftar è servito alla Francia di Macron per rafforzare il suo prestigio non solo sulla questione libica ma come leader di riferimento per una buona parte del Nordafrica e del Sahel dove Parigi ha importanti interessi militari, economici e finanziari.
E l’Italia? Sta a guardare. Sta a guardare anche quando la Francia non si mostra solidale nella gestione di quei profughi e immigrati economici che scappano, soprattutto per quel che riguarda Siria e Libia, da guerre di cui Parigi è tra i primi responsabili. Sta a guardare quando viene umiliata diplomaticamente sul caso libico. E sta a guardare quando a Fincantieri gli viene portata via l’acquisizione dei cantieri navali Gentiloni, hai già ringraziato Macron?