di Maria Edera Spadoni Il 3 ottobre 2007 una donna del comune di Palagonia (CT), Marianna Manduca, viene uccisa dal marito con sei coltellate al petto, dopo un lungo calvario di soprusi e violenze subiti. Ben 12 denunce contro l’uomo, tossicodipendente e senza lavoro, che una volta lasciato diventa anche inspiegabilmente affidatario dei figli, motivo per cui la donna intenta una causa. Marianna, però, viene uccisa a pochi giorni dall’udienza. Ogni due giorni una donna viene uccisa dal compagno. Solo lo scorso anno sono state 120 le vittime ammazzate da un ex, marito, fidanzato o convivente. Il fenomeno resta di enormi proporzioni e i numeri parlano chiaro: quasi sette milioni di donne hanno subìto qualche forma di abuso nel corso della loro vita. Più dell’82 per cento dei delitti commessi a scapito di una donna, in Italia, sono classificati come femminicidi. Un numero gigantesco: oltre quattro su cinque. Il caso di Marianna è, purtroppo, esemplare. I magistrati non hanno compreso la gravità della situazione, considerandola una semplice lite familiare. Il cugino della donna, infatti, tutore dei tre figli dal 2010, ha provveduto con un’azione giudiziaria contro la Magistratura per vedersi riconosciuta l’imperizia dei magistrati. Il ricorso, dopo essere stato giudicato inammissibile in due gradi di giudizio, è stato accolto in Cassazione. La Corte d’Appello di Messina ha condannato la procura di Caltagirone e ha stabilito che la Presidenza dei Ministri dovrà risarcire i figli della donna. E la Presidenza del Consiglio cosa ha fatto? Ha impugnato la sentenza. E’ inconcepibile e gravissimo da parte del Governo italiano, in particolare del Dipartimento per le Pari Opportunità affidato alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Ricordo che lei stessa dichiarò, lo scorso luglio, stupore e dispiacere per la scelta del gruppo di FI di stoppare la legge in favore degli orfani vittime di crimini domestici, approvata all’unanimità alla Camera. Ha dichiarato che gli orfani delle vittime hanno bisogno di riposte e il prima possibile. Il MoVimento 5 Stelle pretende una spiegazione in merito alla grave e assurda presa di posizione della Presidenza del Consiglio sul caso Manduca, il ricorso nei confronti della sentenza del Tribunale di Messina. Per questo presenterò con i miei colleghi un’interpellanza. E intanto a settembre Maria Elena Boschi presenterà il nuovo Piano d’azione contro la violenza sessuale e di genere.