di MoVimento 5 Stelle
La questione del rimborso Tari continua ad ingrandirsi. Dopo l’interrogazione del M5S a firma Giuseppe L’Abbate e la risposta del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che confermava l’errore di calcolo dell’imposta da parte di molti comuni italiani, il 21 novembre scorso è arrivata anche la circolare del ministero che spiegava come calcolare il rimborso.Il Sole 24 Ore scrive che per la sola Milano questo rimborso ammonterebbe a 48 milioni di euro totali, sommando i 12 milioni sottratti illegittimamente ai cittadini negli anni 2014,2015, 2016 e 2017 per quanto riguarda la quota variabile dell’imposta. Soldi a cui i milanesi hanno pieno diritto e che senza l’impegno parlamentare del M5S non sarebbero mai saliti agli onori della cronaca.
Ora però non ci sono più scuse. Sono già passati 2 mesi dalla nostra interrogazione e 20 giorni dalla circolare del MEF, il modulo per chiedere il rimborso è pronto e non c’è tempo da perdere. Non ci interessano i tecnicismi sul metodo di calcolo e non vogliamo che a pagare il rimborso siano altri cittadini. Per consentire ai Comuni di non soccombere di fronte al rimborso Tari si vada a colpire l’evasione o si allarghi la cinghia dei trasferimenti statali, che diminuiscono da anni. L’importante è che non si sfili un solo euro in più dalle tasche dei contribuenti onesti.
L’imbarazzo politico della maggioranza, a pochi mesi dalle elezioni e dopo una così chiara vittoria del M5S lo capiamo. Ma non è un buon motivo per prendere tempo sulle spalle di migliaia di famiglie che hanno pagato una parte di imposta che non dovevano. L’esempio di Milano ci fa capire che non si tratta di briciole, ma di centinaia di milioni di euro. La nostra operazione fiato sul collo continua.