di Giancarlo Cancelleri
Durante l’aula di qualche giorno fa, in Assemblea Regionale, il governo siciliano è andato sotto nella votazione del documento di economia e finanza regionale. Il documento è stato bocciato. Musumeci ha fatto un intervento bruttissimo in aula, se l’è presa con le opposizioni, ci ha richiamati al nostro senso di responsabilità, ci ha quasi fatto una paternale raccontandoci che quando lui faceva opposizione aveva teso la mano al governo Crocetta. Ha fatto un discorso talmente aspro e acido nei confronti dell’opposizione che è impossibile pensare di potergli dare una mano. Noi non avremmo voluto in nessun modo venire meno all’impegno preso con i cittadini siciliani però, di fatto, il problema è uno: questo documento di economia e finanza raccontava di una Sicilia triste, senza nessuna prospettiva.
Abbiamo chiesto in questi giorni, diversamente da quello che avete letto sui giornali riguardo ad una nostra “apertura”, un confronto serio perché Musumeci prendesse atto del fatto che non ha più una maggioranza , una maggioranza che si è sgretolata, si è sciolta come burro su una padella.
Musumeci doveva aprire alle opposizioni (aprire non significa spartirsi le poltrone o darci la possibilità di inserire qualche nostro emendamento per farci contenti). Qui c’è in ballo la Sicilia, il futuro dei Siciliani. Musumeci non può venirci a raccontare che vuol fare delle grandi riforme mentre gli agricoltori del Ragusano stanno occupando i consigli comunali perché le loro merci non si vendono più a causa dei prodotti provenienti dall’estero che stanno falsando il mercato Siciliano. Lui non ci deve parlare di grandi riforme quando non sta pensando ai lavoratori, agli ultimi, alle persone che in questo momento sono in difficoltà, alle famiglie, alle strade, quando non sta pensando al rilancio delle imprese e dello sviluppo della nostra terra; quando non sta pensando ai giovani, quando insomma non sta pensando a noi, a noi tutti cittadini Siciliani.
E allora non mi si può chiedere di votare un documento che racconta solo delle sue velleità, quelle che sono le sue aspettative e le sue prospettive o per mantenere qualche accordo fatto in campagna elettorale con qualcuno che poi gli ha portato voti. Questa cosa per noi è irricevibile e lo abbiamo detto chiaramente: l’apertura che noi in questi giorni abbiamo cercato di avere col governo mirava ad avere un presidente della regione che si presentasse conscio del fatto di non avere più una maggioranza, che si presentasse con un foglio bianco e che chiedesse al parlamento, davanti alle telecamere e in maniera pubblica, di scrivere un documento finanziario tutti insieme mettendo le priorità della Sicilia e tutte quelle cose che oggi servono ai cittadini Siciliani.
Questa cosa non è avvenuta. Si è presentato con un documento scritto da lui e in qualche modo già bello e confezionato, dicendo: “lo potete modificare come volete”. Ma noi non siamo in un suq arabo dove ci riuniamo in una stanza al chiuso e lontano dai vostri occhi per cominciare a scrivere norme che potrebbero piacere a me o ad un altro deputato regionale. Questa cosa non è nella nostra logica, non è trasparente né tanto meno democratica.
E allora abbiamo rifiutato. Muro contro muro ancora una volta.
Abbiamo bocciato il documento di economia e finanza. Andrà redatto nuovamente, stavolta anche noi ci metteremo mano insieme agli altri gruppi d’opposizione e cercheremo di stilare un documento che possa rappresentare in qualche modo quelli che sono i bisogni della nostra terra.
Il nodo però resta uno: abbiamo appena iniziato questa legislatura e già ci sono questi chiari di luna, già ci sono queste difficoltà da parte del governo.
Io ricordo ancora che durante la campagna elettorale, e ricordatelo anche voi perchè la memoria fa di noi un popolo attento, che Musumeci dichiarò che qualora non ci fossero più state le condizioni per andare avanti si sarebbe dimesso e avrebbe nuovamente rimesso tutto in mano ai cittadini.
Le condizioni sono venute meno, non ci sono più. Ormai da più di un mese e mezzo circa il parlamento è bloccato in una situazione di stallo.
Noi eravamo tutti presenti (20 portavoce del M5S). Anche gli altri gruppi d’opposizione però erano presenti mentre a loro è mancato qualcuno e alla fine la votazione si è conclusa con 32 voti favorevoli e 32 voti contrari e il documento non è stato approvato.
E allora se davvero Musumeci ha a cuore le sorti della Sicilia deve fare quello che noi gli abbiamo detto, deve fare quello che la nostra capogruppo Valentina Zafarana ha suggerito: scriva una finanziaria che dia soldi ai comuni perché in questo momento i sindaci sono con l’acqua alla gola, così potranno dare i giusti servizi ai cittadini che vivono in quelle comunità. Faccia una legge che finalmente stanzi dei fondi per i disabili gravi e gravissimi della Sicilia e qualche altra norma che possa mettere a posto i conti e dare ossigeno alla nostra terra, dopodiché in parlamento formuleremo tutti insieme (perché le regole si stabiliscono insieme) una legge elettorale che darà finalmente la possibilità di avere una maggioranza per poi andare a votare entro l’anno.
Questa è la proposta che stiamo portando avanti come MoVimento, l’unica alternativa sono le sue dimissioni, perché – è evidente – non ci sono più le condizioni per rimanere.
Io sono molto rammaricato, non sono contento, perché se qualcosa va male va male per la mia terra, per la mia gente e questa cosa non mi è mai piaciuta. Non sarò mai contento del fatto che la mia gente subisca un danno, non mi metterò certo a gioire, però è chiaro che non ci sono più le condizioni per governare. Un governo che è ormai sfilacciato, il secondo assessore dimissionario in 4 mesi, una maggioranza che non esiste più. Lo dicevamo anche in campagna elettorale: ci troviamo davanti a un gruppo polemico e rissoso che si è consolidato non attorno ad un programma ma col solo scopo di non far vincere il m5s.
E allora il loro non era un programma di governo ma di spartizione delle poltrone, e su questi presupposti non si costruisce un futuro e non si da ai cittadini siciliani l’opportunità di poter mettere qualcosa dentro la pentola.
Oggi vedo un parlamento che parla ancora di cose che non hanno né testa né coda mentre io incontro cittadini per strada che mi chiedono pane, prospettive, futuro, mi chiedono la possibilità di far tornare i loro figli che dopo tantissimi sacrifici si sono laureati per poi andare all’estero a trovare un lavoro.
Io vorrei una Sicilia che rinasca, ma per rinascere dobbiamo iniziare a programmare qualcosa di importante in cui dobbiamo iniziare a mettere, una dopo l’altra, tutte quelle riforme importanti che devono essere fatte da un parlamento solido, un parlamento che deve avere i numeri e da una forza politica che deve essere credibile e deve poter governare; ma oggi, tutto questo, all’interno del parlamento il centrodestra non ce l’ha, non è credibile, non ha una maggioranza ma soprattutto non ha neanche una prospettiva per poter portare avanti quelle che sono le riforme che servono alla nostra terra.
Io vi continuerò ad aggiornare, vi ringrazio perchè ci seguita in tanti e numerosi.
A Musumeci dico solo una cosa: smetti di chiedere responsabilità a chi sta all’opposizione e comincia a chiedere responsabilità a te stesso e soprattutto alle persone che hanno vinto con te le elezioni perché noi quei voti li rispettiamo, tu però devi rispettare i nostri e rispettare il nostro ruolo all’interno dell’assemblea regionale quindi non permetterti mai più di farci la paternale, perché noi non l’accettiamo. Devi bacchettare te stesso e il tuo governo immobile da cento giorni, il governo del nulla. Devi bacchettare questa maggioranza che invece di delineare un percorso nuovo per la sicilia si è arroccata perché vuole da te qualcosa in cambio. E questa cosa, purtroppo, è l’inizio della fine. Viva la Sicilia