di Beppe Grillo Come prendere una batosta storica e continuare a fare le maestrine sfruttando l’energia di chi ti ha appena sconfitto. Tempo di elezioni, il 4 marzo si stava avvicinando e ci vedevano arrivare, terrorizzati per la tenuta del loro scenario di cartapesta minacciato dall’arrivo del primo soffio di vento del cambiamento. La finta sinistra e la finta destra, unite dall’istinto di sopravvivenza, hanno piazzato una legge elettorale che funziona come un colpo di stato alla rovescia: soffocare la democrazia con la democrazia. Lo hanno fatto pochi istanti prima di andare a nascondersi. Il PD e Forza Italia in queste cose agiscono con una sincronia perfetta: quando si tratta di sopravvivere tramite il camuffamento sono efficientissimi. Il 4 marzo un terzo degli elettori ha visto nel movimento la speranza concreta che il paese potesse cambiare; il ribaltamento delle proporzioni nel centrodestra e la nanizzazione del PD sono stati gli altri due segnali inequivocabili. Stiamo vivendo uno stallo soltanto apparente, è soltanto il lavorio dei vecchi partiti che tentano di rigenerarsi sfruttando l’onda provocata dalla nostra energia, la stessa che li ha suonati come campane. Questa è la logica evolutiva dei parassiti: utilizzare l’entusiasmo del nuovo per far sopravvivere il vecchio. La logica dell’inciucio avrebbe portato al governo in una settimana, giusto il tempo necessario alle spartizioni, ma di quale governo staremmo parlando? L’ennesimo fantoccio, figlio di catene di compromessi tanto lunghe da aver perso la loro stessa testa? Quelli che traggono nutrimento dai vizi peggiori del paese hanno subito un castigo molto severo, ma sono sopravvissuti alla reazione immunitaria degli italiani grazie a quella legge elettorale incredibile, vergognosa, che hanno piazzato come una mina lungo il sentiero democratico del paese. L’entusiasmo di Luigi è propagandato come fosse bramosia di potere e la sinistra frou frou gioca la carta di un’improbabile supremazia intellettuale, ridicola, e figlia di accordi con quello che hanno sempre chiamato “caimano“. Lo stesso soggetto con cui hanno trovato il sistema di sopravvivere sino ad oggi. E’ la perfezione del parassita: cerca nutrimento dalle stesse forze che lo hanno sconfitto. C’è chi potrebbe immaginare che i nostri parassiti di lusso stiano cercando di essere resuscitati proprio dalla nostra energia. Ma non potrà mai essere così: perché si tratta di gente che vive di pura ambizione, qualcosa che spinge a fare la scalata senza sapere perché, a voler diventare un pezzo grosso senza un’idea di quello che si vorrà fare davvero una volta raggiunto l’obiettivo. Ma non avendo null’altro che l’ambizione dipingono gli altri per come sentono se stessi: per questa ragione vengono accecati da paure come quella di Salvini, oppure una costruzione paranoidea della realtà come nel caso di Berlusconi. Parla di tradimenti, complotti e altre smanie della malafede, come un eroe tragico shakespeariano. Lui è responsabile delle cose soltanto quando vanno bene, questo è il suo spietato concetto di affidabilità istituzionale verso tutti. Intanto, più raffinato, il PD ha la persona giusta per dire quella cosa in quel dato momento
loro non cambiano idea, ma cambiano la persona che dirà l’idea. Una forma di selezione naturale agita da e sui portatori di idee. E’ una cosa che dobbiamo al Paese, il tentativo di incontrarci su dei temi con questi personaggi, escludendo quelli assolutamente impossibili. Il PD e l’accozzaglia che attende il cedimento strutturale del suo garante, Berlusconi, credono davvero che vogliamo allearci con loro? Oppure sono i media, ed è la gente a crederlo? Ma non è quello che pensiamo noi, confondere un accordo su dei temi con un’alleanza è come confondere un contratto d’affetto con l’amicizia. Le parole perdono il loro significato, la politica anche, i diritti pure
trascinati in basso da quelli che si aggrappano alla piccola fiducia residua degli italiani. Non importa se la trascineranno a fondo con loro, quello che conta è continuare a generare la loro “confusione ideale“. Non sta certo a noi far dimenticare agli italiani quello che è stato fatto al paese negli ultimi 25 anni, non troveranno mai nel nostro entusiasmo il pretesto per continuare a nausearci. La democrazia non è un fenomeno che dura il tempo di una tornata elettorale: loro sperano che la gente lo dimentichi, noi non lo faremo. In alto i cuori!