di Virginia Raggi
Oggi parte il “porta a porta” per 500mila cittadini di Roma. È iniziata la consegna dei kit per l’estensione del nuovo modello di raccolta domiciliare e tecnologica dei Municipi VI e X. Si tratta di una sfida che abbiamo lanciato lo scorso anno e che, durante i lavori preparatori, ha portato già alla scoperta di 120mila scrocconi della spazzatura che non pagavano il servizio e vivevano sulle spalle degli altri. Il nuovo sistema a regime ci aiuterà ad avere una città finalmente più pulita e ad inquinare di meno: chi produce meno rifiuti, infatti, pagherà anche una bolletta più leggera.
Considerando il numero di abitanti coinvolti, è come se una media città italiana passasse a un nuovo modello di raccolta in pochi mesi. Si tratta di un impegno enorme ma necessario per superare velocemente e in modo definitivo un regime basato per decenni sul solo conferimento in discariche, senza studiare alternative neppure dopo la loro chiusura.
Il nuovo “porta a porta” viene già applicato con successo da Ama nel quartiere ebraico, dove il livello differenziata ha raggiunto l’86%. Il sistema prevede calendari di raccolta che richiedono un minore impegno delle famiglie e permettono un più efficiente impiego di mezzi e personale. Oltre a domus ecologiche, cassonetti intelligenti e soluzioni per quei condomini che non hanno spazi interni per i contenitori, a completare il quadro di un modello pensato per rendere la vita più facile ai cittadini.
La mappatura dei quartieri interessati, che ci ha fatto scoprire le utenze fantasma, è servita anche a progettare un servizio a misura di cittadino. Ama è già al lavoro per estenderlo ai quartieri di San Lorenzo e Trastevere, e ai Municipi VIII e IX, entro la fine del 2018. L’obiettivo ultimo resta fissato al 2021: portare questo nuovo sistema di raccolta in tutta la città.