di Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia
Nove anni fa, alle 23.48 del 29 giugno 2009, a Viareggio si è consumato il più grave incidente ferroviario in Italia e in Europa degli ultimi 30 anni. Trentadue persone, tra uomini, donne e bambini, furono uccisi mentre riposavano ignare nelle loro case.
La prima volta che ho partecipato all’anniversario della “strage di Viareggio” ho chiesto “scusa” da parte delle istituzioni che rappresentavo da semplice parlamentare. “Scusa” perché, questa tragedia poteva essere evitata. “Scusa” perché lo Stato doveva fare la sua parte a difesa di famiglie di innocenti che nessuna colpa potevano avere. “Scusa” perché l’ombra della prescrizione stava già avanzando, coprendo alcuni degli imputati per determinati reati consegnando a tutti noi un messaggio disarmante: anche di fronte a una tragedia di tale portata, qualcuno potrebbe farla franca di fronte a responsabilità accertate.
A fine gennaio 2017 è arrivata la sentenza che ha condannato 23 persone. Disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. Reati che io ritengo gravi. Molto gravi, soprattutto quando di mezzo ci sono delle vite spezzate e famiglie distrutte. E due dei reati alla base dei quattro capi di imputazione – lesioni colpose plurime gravi e gravissime e incendio colposo – hanno raggiunto i termini di prescrizione e gli imputati non saranno oggetto del processo d’appello.
Sento forte il dovere morale e istituzionale di dire “mai più”. Non deve accadere mai più. Ma soprattutto non deve accadere che chi ha delle responsabilità accertate con un regolare processo possa farla franca. Questo uno Stato di diritto non può accettarlo. Lo Stato di fronte a una tale tragedia deve accertare le responsabilità, garantendo i diritti di tutti. E chi ha sbagliato deve pagare. Ciò non restituirà alle proprie famiglie tutte le vite spezzate, ma ridà un equilibrio a queste terribili storie. Non in nome della “vendetta” o di quel “giustizialismo” di cui troppo spesso si parla a sproposito, ma semplicemente per fare giustizia.
Per questo procederemo a una riforma della prescrizione. Stiamo raccogliendo tutti i dati e siamo già al lavoro. E’ un tema che abbiamo sempre sostenuto con forza come MoVimento 5 Stelle, portato avanti anche dal nostro fondatore nonché ispiratore, Gianroberto Casaleggio.
Fino ad ora la prescrizione, così come tutti i temi che riguardano la giustizia sono stati trattati dalla politica a seconda della propria convenienza: la giustizia, di fatto, è stata piegata ai voleri della politica, come se quest’ultima ne fosse proprietaria. Ecco, ora questa storia è finita, si volta pagina. Adesso la giustizia appartiene ai cittadini e tutto quello che faremo, lo faremo solo ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini.
La riforma della prescrizione è nel contratto per il governo del cambiamento. Non vogliamo una legge che sia meramente punitiva, vogliamo una legge che sia giusta, che abbia riguardo nei confronti delle parti offese e delle famiglie delle vittime. A loro dobbiamo giustizia.
E a questo testo legislativo daremo un nome, che non sarà la “legge Bonafede” come in genere si fa associando il nome del principale artefice. Questo testo si chiamerà “Legge Viareggio”, così ogni volta che se ne parlerà ci si dovrà ricordare di tutte le vittime di questa tragedia. Ci si ricorderà della ragione per cui siamo intervenuti in questo settore, che non è solo una questione sistemica, ma è una questione di rispetto della vita e del dolore dei cittadini.