di Laura Bottici
Alla Camera i vitalizi sono stati aboliti il 12 luglio, adesso tocca al Senato e va fatto subito. Spazziamo via questo odioso privilegio degli ex senatori. Oggi ho scritto alla presidente Casellati per chiedere una convocazione urgente del Consiglio di Presidenza e per inviarle la Delibera approvata alla Camera.
Quel testo è stato approfondito e preparato seriamente, non ci sono scuse: può essere votato così com’è anche al Senato. I ricchi assegni che i vecchi parlamentari si sono auto attribuiti devono diventare delle normali pensioni contributive, come quelle di tutti i cittadini italiani. Essere parlamentari è un servizio pubblico, non un modo per garantirsi rendite ingiustificate.
Facciamo i passaggi necessari e entro l’estate chiudiamo questo brutto ricordo della Prima Repubblica, basta coi vitalizi. Di seguito trovate il testo della lettera inviata alla Presidente Casellati.
Gentilissima Presidente,
con la presente mi permetto di sottoporre alla sua attenzione la delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, nr. 14/2018, con oggetto la “Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata nonché dei trattamenti di reversibilità, relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011”.
Dato il riscontro positivo suscitato dal provvedimento tra i cittadini, confido nel suo convenire sulla necessità che l’Istituzione che lei rappresenta non possa non uniformarsi a quanto deliberato dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati.
In virtù di quanto premesso richiedo di convocare con urgenza il Consiglio di Presidenza con il seguente ordine del giorno: 1. Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata nonché dei trattamenti di reversibilità, relativi agli anni di mandato svolti fino al 31 dicembre 2011.
Certa di ricevere suo pronto e positivo riscontro cordialmente saluto.