di Dario Tamburrano, Efdd, Movimento 5 Stelle Europa
Il Parlamento europeo fa un importante passo avanti nella direzione di un futuro libero dalle fonti fossili inquinanti. Con il voto sulla direttiva rinnovabili e sul regolamento della governance per l’unione dell’energia, il nostro obiettivo principale di inizio legislatura è stato raggiunto: vengono riconosciuti i diritti di chi vuole produrre energia a km zero.
VIDEO. Ecco l’intervento nella plenaria di Strasburgo di Dario Tamburrano.
Grazie a una battaglia iniziata dal Movimento 5 Stelle finalmente tutti i cittadini europei avranno il diritto di autoprodurre, immagazzinare, autoconsumare energia da fonti rinnovabili e il diritto di unirsi per formare le comunità dell’energia per scambiare energia tra di loro. Non solo, viene anche garantito il diritto a vendere l’energia in eccesso ad un prezzo pari almeno al valore di mercato. Viene sancito il principio base secondo il quale l’autoconsumo non è soggetto ad oneri, che possono essere imposti dagli Stati membri solo a precise condizioni. Ciò che è accaduto in Italia, Spagna e altrove dimostra che questi diritti non erano affatto scontati. Grazie ai diritti riconosciuti dalla direttiva rinnovabili, entro il 2030 i cittadini europei potrebbero soddisfare da soli il 19% della domanda di elettricità dell’UE, e il 45% entro il 2050.
A fronte di una proposta iniziale della Commissione europea di una quota del 27% di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2030, il governo del cambiamento non appena insediato aveva sostenuto in Consiglio UE il più ambizioso obiettivo del 35%, proposto dal Parlamento europeo. Il compromesso raggiunto stabilisce un obiettivo del 32%, con una clausola di revisione esclusivamente al rialzo nel 2023. Per noi è necessario muoverci da subito in questa direzione.
Infine, il Parlamento europeo ha approvato anche il regolamento per la governance dell’Unione dell’energia che fornisce strumenti importanti nati dall’azione e dalle proposte del MoVimento 5 Stelle:
1) l’obbligo di allineare con gli accordi di Parigi sul clima le strategie nazionali relative ad energia e clima
2) i principi in base ai quali l’efficienza energetica dev’essere messa al primo posto e va trattata come un’infrastruttura per l’energia
3) viene fatta trasparenza sui sussidi alle fonti fossili inquinanti. Gli Stati membri infatti saranno obbligati a dichiarare tutti i sussidi nazionali all’energia e dovranno fornire un piano sulla graduale eliminazione delle fonti fossili.
VIDEO. In aula sono intervenute anche le deputate Eleonora Evi e Rosa D’Amato. Ecco i loro interventi in aula.