Per settimane abbiamo ascoltato il Partito Democratico attaccare il Reddito di Cittadinanza sostenendo che sarà il paradiso dei “fannulloni” e dei “disonesti”. Ora abbiamo finalmente capito il perché di questi attacchi: era coda di paglia!
Ricordate il dipendente del Caf di Palermo che è stato denunciato dal Ministro Di Maio perché beccato a dare consigli su come aggirare la legge e percepire indebitamente il Reddito di Cittadinanza? Bene, quel dipendente è un consigliere comunale del Partito Democratico di Monreale.
Ecco chi sono i veri furbetti dai quali dobbiamo guardarci: lo sappiamo bene, li abbiamo avuti al Governo per anni e abbiamo visto cosa hanno combinato.
Ora cosa farà il Partito Democratico, che ancora non si è pronunciato al riguardo?
Farà cadere il gravissimo episodio in un nulla di fatto come fa sempre o espellerà già oggi il suo esponente politico locale prendendone pubblicamente le distanze?
In ogni caso chiariamo ancora una volta che nel Reddito di Cittadinanza c’è scritto una cosa che tutti devono sapere: chi truffa lo Stato rischia fino a 6 anni di galera. Non conta se si è del MoVimento, del PD, del sindacato o se a truffare è un semplice cittadino. Davanti alla sofferenza di milioni di italiani non ci sarà alcuna tolleranza. Per nessuno!
Il PD, piuttosto che raccogliere firme per abolire il Reddito di Cittadinanza, faccia una campagna di richiamo al rispetto delle leggi e al dovere civico dei propri esponenti locali e tenti finalmente di dare il suo contributo affinché si aiutino i milioni di italiani messi in ginocchio dalle politiche di austerità che proprio il Pd ha votato e portato avanti in questi anni.
Tutti i cittadini onesti e per bene possono aiutarci segnalando episodi di frode o tentativi di raggirare lo Stato. È davvero molto importante: lo Stato siamo tutti noi e dobbiamo dare il nostro contributo per far si che una misura che è un atto di umanità come il Reddito di Cittadinanza non venga infangata solo perché è del MoVimento 5 Stelle, quando invece avrebbero dovuto farla quelli che oggi vorrebbero addirittura abolirla con un referendum.