“Se le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del Ventunesimo avranno come oggetto del contendere l’acqua“.
Ismail Serageldin, vice presidente della Banca Mondiale, anno 1995
Ogni epoca si contraddistingue per la lotta tra alternative opposte. Fin dalla notte dei tempi. Il mondo stesso nacque dalla distinzione tra buio e luce. E così via le “antitesi dominanti” hanno segnato la storia dell’uomo: il bene contro il male, la Repubblica contro l’impero, i ricchi contro i poveri, lo Stato contro la Chiesa, la campagna contro la città, la democrazia contro la dittatura.
Oggi lo scontro dominante è tra il popolo, i cittadini, la moltitudine e le grandi élite economiche finanziarie, determinate a fare profitto su tutto. Tra il 99% (noi) e l’1% (loro). I fronti di questa guerra sono tantissimi, e uno di questi – forse il più delicato – è quello della guerra dell’acqua. Su questo lo scontro è culturale prima che economico.
Da un lato c’è chi vede l’acqua come qualcosa di sacro, la cui equa distribuzione rappresenta un dovere per preservare la vita e la dignità dei cittadini. Dall’altro chi la considera una merce e ritiene il suo possesso e commercio come un qualsiasi altro prodotto. Per costoro la gestione delle risorse idriche rientra pienamente nelle logiche di mercato. E dunque l’acqua dovrebbe essere commercializzata e assoggettata alla dinamica del consumo e dell’offerta. Un’aberrazione, che ha visto però il sostegno di quasi tutte le forze politiche che hanno governato l’Italia in passato.
Nel nostro Paese l’unica forza politica che si è SEMPRE, fin dalla sua costituzione, nettamente schierata a favore dell’acqua pubblica è stato il Movimento 5 Stelle. Per noi privatizzare l’acqua vuol dire ledere un diritto naturale dell’uomo. L’acqua è di tutti: un vero e proprio diritto di cittadinanza.
C’eravamo, nei comitati, nelle piazze e nelle strade, a promuovere il referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando oltre 27 milioni di italiani hanno votato SI all’abrogazione delle norme sula remunerazione del capitale dei servizi idrici. C’eravamo, in Parlamento, a lottare contro chi ha voluto sovvertire l’esito di quella battaglia storica, con norme come lo “Sblocca Italia” e i Decreti “Madia” del 2016. E ci siamo oggi, nel 2019, al Governo, per approvare finalmente la legge sull’acqua pubblica. Un testo che prevede trasparenza su dati e procedure, la ridefinizione del sistema di pianificazione e gestione dell’acqua, e soprattutto avvia il processo di cambiamento verso una gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico Integrato.
In questo mese di febbraio, ti chiediamo di diffondere questa notizia nel tuo territorio organizzando appositi banchetti e gazebo, per portare questa grande battaglia in ogni angolo d’Italia. Come puoi fare? È semplice!
PARTECIPA! Vuoi proporre un’iniziativa? Vuoi organizzare un gazebo o un evento sul tema dell’acqua pubblica? Accedi a Rousseau, entra nella funzione CALL TO ACTION, clicca su CREA INIZIATIVA e definisci luogo, ora e data della chiamata all’azione.
ATTIVATI! Per conoscere i dettagli dei tanti eventi sull’acqua pubblica organizzati dal Movimento 5 Stelle nel mese di febbraio, basta andare su Rousseau ed entrare nella funzione Activism. Dopo aver scelto l’etichetta “iniziative correnti e future”, è sufficiente selezionare l’evento a cui si è interessati. In questo modo sarà possibile visualizzare una mappa costantemente aggiornata in tempo reale attraverso la quale poter scoprire con facilità le iniziative previste nel proprio Comune o nella propria Regione.
Puoi scaricare e stampare QUI il volantino!
CONDIVIDI, attraverso i social, foto e mini-video di una fontana di acqua pubblica della tua città, utilizzando l’hashtag #AcquaPubblica.
Insieme daremo voce alle fontane di tutta Italia!
Se ancora non sei iscritto a Rousseau, fallo subito. Scrivi STELLE al 43030.