Nessun allarmismo. La questione è semplice. La risposta chiesta agli iscritti a Rousseau per il voto di domani è uguale a quella che sarà chiesta martedì ai senatori della Giunta. Cioè se in quel caso si sia agito o meno “per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”.
I senatori martedì in giunta dovranno votare sì per dire che c’è stato quell’interesse e negare l’autorizzazione a procedere e no per dire che non c’è stato e concedere l’autorizzazione a procedere, esattamente come sarà per gli iscritti del MoVimento 5 Stelle che parteciperanno al voto su Rousseau. Proprio questa complessa articolazione dimostra che non stiamo parlando dell’immunità di un politico.
È giusto prendere le decisioni importanti con cittadini informati e che sappiano anche prendere coscienza della complessità del tema.
Per questo è stato deciso di fare una votazione online. E per questo si è deciso di porre nel quesito il reale oggetto della questione, che coinvolge anche le decisioni politiche del presidente Conte, del vice presidente Di Maio e del ministro Toninelli. Non si tratta di decidere se “mandare a processo il ministro dell’Interno” ma di valutare se la decisione di trattenere i migranti qualche giorno a bordo della nave Diciotti è stata presa sulla base di un interesse dello Stato o no.