Al 20esimo appuntamento con “Parole Guerriere Seminari Rivoluzionari a Montecitorio” sono intervenuti, insieme a me, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il Vice Premier e Ministro del MISE e del MLPS Luigi Di Maio, il Poeta e Filosofo Marco Guzzi, con la partecipazione straordinaria, attraverso un contributo video inedito, di Jeremy Rifkin economista americano di fama mondiale.
In questi ultimi anni, e specialmente dopo la crisi finanziaria del 2007, ha ripreso forza un pensiero critico nei confronti dei modelli di sviluppo adottati dalle società neoliberiste. Ci stiamo rendendo conto, in modo sempre più forte, che l’idea stessa di una crescita industriale senza limiti non è coerente con la finitezza di alcune risorse del pianeta. Su questa scia Luigi Di Maio, intervenendo al dibattito, ha ribadito che “sono necessari incentivi per mettere in moto il processo di economia circolare, per sostenere la conversione industriale dell’Italia. Ma non possiamo farlo da soli, è necessario lo sforzo di tutte le forze politiche”.
Inoltre i dissesti ambientali ci segnalano che un consumo crescente di energie non rinnovabili e l’inquinamento spaventoso dell’aria, dei mari, e della terra, ci aprono dinanzi scenari apocalittici. In tal senso il grande sociologo tedesco Ulrich Beck parla esplicitamente di capitalismo suicidario.
Un’economia del mero profitto, della crescita a tutti i costi del PIL, e quindi della riduzione a merce di ogni cosa, e perfino del lavoro e del corpo dell’uomo, ci si appalesano senza più schermi come semplicemente devastanti. Questa devastazione d’altronde non coinvolge soltanto l’ambiente naturale terrestre, ma anche l’ambiente culturale, riducendo le culture e la stessa civiltà umana ad una sorta di supermercato sfruttato da una oligarchia sempre più ristretta ai danni del 99% della popolazione mondiale.
Ancora Luigi Di Maio ha dichiarato che “il modello economico di riferimento del MoVimento è sempre stato quello dei beni comuni, necessari alla sopravvivenza dell’individuo, che le dinamiche finanziarie non possono più intaccare e che grande sfida è la transizione ma che essa dovrà essere un patto di società”.
Urge di conseguenza una rivoluzione culturale e democratica molto complessa che da una parte ripensi i concetti stessi di sviluppo, di progresso, e di prosperità, elaborando progetti economici che si basino su energie rinnovabili e su finalità di benessere collettivo, e dall’altra aiuti gli esseri umani a crescere in questa nuova direzione evolutiva, liberandosi progressivamente dalle proprie tendenze distruttive e predatorie.
#PG: “Serve un Pensiero Originale e veramente Trasversale in grado di alimentare una Rivoluzione Politica: Permanente, Democratica, Pacifica e Gioiosa.”
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