Le attuali regole europee non tutelano il risparmio e i risparmiatori e, di fatto, contraddicono l’articolo 47 della Costituzione italiana che recita: “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”. Il bail-in, entrato in vigore con la direttiva BRRD, va modificato perché ha fallito: il cliente non partecipa alla spartizione degli utili ma viene chiamato a contribuire alle perdite create da banchieri disinvolti, per utilizzare un eufemismo.
Da Banca Etruria a CariChieti, dalla Cassa di risparmio di Ferrara alla Banca Marche. L’esperienza italiana ha insegnato che il peso delle perdite ricade in buona parte su azionisti e obbligazionisti subordinati delle banche, che in gran parte sono anche i clienti-depositanti degli istituti. Il coinvolgimento dei depositi dei clienti nelle perdite delle banche è incostituzionale.
IL CONTO CORRENTE NON SI TOCCA
Durante la prossima legislatura è prevista la revisione della parte relativa al Bail-in della direttiva BRRD. Il Movimento 5 Stelle batterà i pugni per l’esclusione dal Bail-in di tutti gli importi dei conti correnti dei risparmiatori. I risparmi dei cittadini sono sacri. Inoltre ci batteremo per escludere dal Bail-in le obbligazioni detenute dagli investitori retail (i piccoli investitori non istituzionali e i risparmiatori) ed eliminare il requisito minimo dell’8% delle perdite assorbite tramite Bail-in.
COME PREVENIRE CRISI FUTURE
La Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento in materia di assicurazione dei depositi bancari (Edis), terzo pilastro dell’Unione bancaria a completamento dei due meccanismi di vigilanza e di risoluzione. La nostra posizione sarà ferma: bisogna rafforzare la resilienza del sistema finanziario in caso di crisi future, prevedendo una più ampia condivisione del rischio e proteggendo i depositanti assicurati. Ecco le nostre proposte per una piena efficacia del meccanismo:
- garantire l’assicurazione completa in un unico step per garantire fin da subito la massima tutela ai depositanti e ai
- un backstop pubblico garantito dalla BCE e fornire, quindi, liquidità in maniera illimitata al Fondo di assicurazione dei depositi, in linea proprio con il suo obiettivo di mantenere la stabilità finanziaria.
- coprire la totalità dei depositi
- sanzioni amministrative e penali per i manager di enti creditizi che falsificano il grado di rischio della propria banca per ridurre la contribuzione.
SEPARAZIONE BANCARIA
Per evitare nuove crisi come quella del 2008, la proposta del Movimento 5 Stelle è quella di istituire un moderno Glass Steagall Act attraverso:
– separazione netta e obbligatoria tra le attività di credito tradizionali e le attività speculative e di investimento.
– divieto per le banche di assumere partecipazioni in imprese non finanziarie, evitando così conflitti d’interesse dannosi.
– inclusione di tutte le banche nell’applicazione delle nuove norme e non solo quelle considerate sistemiche.
Bisogna ritornare al modello del Glass-Steagall Act di Roosevelt: da una parte le banche tradizionali che svolgono solo attività di supporto all’economia reale (raccolta risparmio ed erogazione prestiti alle PMI) godendo della garanzia statale, dall’altra le banche di investimento che continuano a fare le loro attività speculative senza la garanzia pubblica, quindi libere di fallire senza salvataggi fatti con i soldi dei contribuenti.
La separazione bancaria è innanzitutto una riforma di politica fiscale. L’austerity è nata perché gli Stati dovevano risparmiare miliardi di euro serviti a salvare le banche. Prevenire che crisi del genere si verifichino è la precondizione necessaria per ristabilire la fiducia in Europa e costruire quelle azioni politiche che tutti i cittadini aspettano.