Mettere avanti qualcuno significa riconoscergli una priorità, che può discendere dalla sua debolezza, dalla sua fragilità, dal suo essere in pericolo. Quando sei su un autobus e lasci il posto a una persona anziana, o quando sei in fila al supermercato e fai passare avanti una donna in gravidanza, fai proprio questo: riconosci nell’altro una fragilità da preservare, perché sai che è fondamentalmente su questo senso comune che continua a reggersi la società.
Negli anni la politica ha tradito questo senso comune. “I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni a partire dal governo, gli enti locali, gli enti di previdenza, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, i giornali”, disse Enrico Berlinguer. Il caso “sanitopoli” in Umbria ci dice quanto tutto questo sia drammaticamente attuale: la vecchia politica ha occupato tutto, con i politici in prima classe e i loro amici nei posti giusti. E noi, tutti noi, lasciati ai margini, lasciati indietro.
Fin da quando è nato, dieci anni fa, il MoVimento 5 Stelle ha assunto su di sé questa missione difficilissima: sovvertire questo sistema. Con un messaggio semplice e al tempo stesso rivoluzionario: nessuno deve rimanere indietro.
Oggi che siamo al governo, stiamo dando attuazione ogni giorno a quello che per noi è un dogma, mettere al centro – anzi, mettere avanti – chi fino a prima è stato lasciato indietro: i cittadini, cioè tutti noi. Da qui nasce #AvantiTuttiTour.
Avanti Tutti vuol dire avanti il lavoro e la giustizia sociale, come fatto con il Decreto dignità, con il Reddito di cittadinanza e con Quota 100, e come avverrà con il Salario minimo orario. Avanti Tutti vuol dire avanti l’ambiente, come fatto il blocco alle trivelle e come avverrà con la legge SalvaMare. Avanti Tutti vuol dire avanti la giustizia, come fatto con lo Spazzacorrotti e come avverrà con la riforma della giustizia e con il Codice rosso. Avanti Tutti vuol dire avanti i più deboli, gli esodati, i truffati dalle banche, i malati di gioco d’azzardo, i pensionati minimi, le giovani coppie. Con uno sguardo all’Europa, dove Avanti Tutti significa portare le nostre battaglie a Bruxelles.
Giornali e tv fanno girare un racconto sbagliato del nostro operato. Dobbiamo incontrarci di persona in piazza, per ascoltarci ed essere più forti. Per questo ti chiediamo di spegnere la tv e scendere in piazza, per venire avanti insieme a noi.
Partiremo il 2 maggio e attraverseremo tutta l’Italia in varie tappe. Civitavecchia, Sassari e Perugia saranno le prime. Per ritrovare, dai nostri quartieri e dalle nostre città, il nostro posto di cittadini e di attivisti. #AvantiTuttiTour.
Le prime 3 tappe del tour:
Civitavecchia – 2 maggio
Sassari – 3 maggio
Perugia – 4 maggio