La mafia non è più un fenomeno locale che riguarda solo l’Italia, ma è un problema che travalica i confini nazionali per investire tutti gli Stati membri dell’Unione, nessuno escluso. La mafia va contrastata a livello europeo.
Molte inchieste giudiziarie hanno mostrato l’internazionalizzazione delle organizzazioni criminali italiane: la ‘ndrangheta nel mercato dei fiori di Amsterdam e la mafia che fa ricettazione con il cioccolato svizzero sono esempi di questa nuova pelle della criminalità organizzata. La mafia 2.0 dialoga su whatsapp e usa i money transfer per riciclare il proprio denaro sporco. Gli investigatori non hanno gli strumenti legislativi necessari per contrastare questa mutazione genetica. Il sonno della politica è il primo alleato del malaffare.
Chiediamo di introdurre nel diritto europeo il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sulla falsariga dell’articolo 416bis del Codice Penale italiano. Serve una direttiva antimafia che migliori la definizione comune di reato di associazione, aggiungendo l’effetto intimidatorio che è l’elemento aggiuntivo dell’articolo 416 bis. L’associazione di stampo mafioso deve essere considerata una fattispecie autonoma per cui scatta un regime specifico, separato e più severo di quello previsto per la semplice associazione a delinquere.
Ecco le altre proposte del Movimento 5 Stelle per combattere efficacemente la criminalità organizzata in tutta Europa:
– introdurre degli strumenti di monitoraggio a livello europeo degli appalti pubblici, per evitare che chi ha commesso reati in uno Stato possa partecipare a gare d’appalto in un altro Stato.
– riconoscere le prove raccolte nei procedimenti penali nei diversi Paesi membri e utilizzare un sistema unico per la trasmissione delle informazioni necessarie ad effettuare le indagini di polizia.
– rivedere il regime europeo sulla confisca per permettere di confiscare i proventi delle attività criminali anche in assenza di condanna definitiva in caso di morte del reo e di prescrizione del reato.
– rinforzare la cooperazione giudiziaria e di polizia a livello europeo.
– colpire i proventi di reato con il reimpiego sociale dei beni confiscati.
– combattere i paradisi fiscali che sono un luogo di raccolta e riciclaggio dei proventi delle attività
– chiedere a tutti i soggetti che vogliono ottenere fondi europei una certificazione antimafia e impedire così le infiltrazioni.