L’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente molti settori, come abbiamo visto nelle scorse settimane, ma in uno solo il suo impatto promette di cambiare davvero la vita: quello sanitario. Dall’assistenza ospedaliera alla ricerca clinica, dallo sviluppo di nuovi farmaci alla diagnostica predittiva, le applicazioni dell’AI nel settore sanitario si stanno moltiplicando, consentendo migliori risultati per i pazienti e, insieme, una riduzione della spesa. Tema non di secondaria importanza, se pensiamo che secondo gli ultimi dati disponibili la spesa sanitaria nel nostro Paese ha superato i 114 miliardi di euro nel 2017, con un incremento di 1,6 miliardi rispetto all’anno precedente. Un problema che non riguarda solo l’Italia ma tutti i paesi industrializzati che, sebbene abbiano sistemi sanitari differenti, si trovano tutti a fronteggiare un problema comune: l’invecchiamento della popolazione. E di conseguenza l’aumento della spesa. Ma una speranza arriva proprio dall’intelligenza artificiale, che secondo le previsioni, unita allo sviluppo della robotica, nel giro di un decennio ridisegnerà completamente il panorama della sanità così come lo abbiamo conosciuto fino a ora. Si stima che il mercato delle soluzioni AI applicate al settore sanitario raggiungerà i 6,6 miliardi di dollari entro il 2021 e, secondo Accenture, le prime applicazioni di AI potrebbero comportare un risparmio annuo per l’assistenza sanitaria di $150 miliardi entro il 2026 solo negli Stati Uniti.
In pratica potremo avere una riduzione dei costi per lo stato e un maggior numero di richieste di assistenza soddisfatte e quindi, in ultima analisi, persone più sane.
L’impiego di tecnologia e robot in campo medico non è certo una novità. Di cosa stiamo parlando quindi esattamente? Facciamo un esempio pratico. Andiamo a ritirare un referto radiologico. Apparentemente sarà un normale referto e il medico ci spiegherà il suo significato. ma quella diagnosi sarà il frutto di un’analisi effettuata da un’intelligenza artificiale in grado di confrontare in pochi secondi milioni di informazioni ed elaborare un’ipotesi di diagnosi molto più accurata e precisa di un qualunque esperto umano. All’ospedale universitario di Anversa, in Belgio, questo sta già avvenendo. Se vi chiedete se sia affidabile, sappiate che un recente studio che ha coinvolto 101 radiologi per lo screening del tumore al seno ha dimostrato che i risultati restituiti dall’intelligenza Artificiale su un numero limitato di informazioni erano in linea con quelli dei medici.
Ma il futuro è anche più vicino di così. Avete sentito parlare dell’Apple Watch serie 4? Tra le altre mille possibilità, è anche in grado di eseguire un elettrocardiogramma direttamente dal polso in circa 30 secondi mentre aspettate l’autobus. Se vi sembra un accessorio inutile, tenete presente che secondo quanto dichiarato da Apple stessa la fibrillazione atriale può colpire fino al 2% della popolazione più giovane negli Stati Uniti e il 9% oltre i 65 anni. Apple, però, non è l’unica a puntare sulla diagnosi precoce e sulla prevenzione. Fitbit, per esempio, è un braccialetto intelligente capace di rilevare, tra gli altri parametri, anche le apnee notturne, altro pericolo insidioso per milioni di persone nel mondo.
Questi sono solo due esempi del modo in cui le tecnologie indossabili possono contribuire a migliorare la nostra salute, non solo in modo diretto (avvertendoci se qualcosa non va come dovrebbe), ma anche indiretto. L’intelligenza artificiale, infatti, viene sfruttata per raccogliere, analizzare e interpretare enormi quantità di dati che possono migliorare la qualità della vita dei pazienti ovunque nel mondo. Nel settore diagnostico, infatti, avere a disposizione una crescente e rilevante quantità di dati è fondamentale perché l’Intelligenza Artificiale possa elaborare statistiche attendibili e diagnosi sempre più precise. E in questo, il ruolo dei dispositivi indossabili sarà sempre più rilevante. Non a caso, secondo le previsioni, le spedizioni annuali di questi device aumenteranno da 118 milioni di unità nel 2016 a 430 milioni di unità entro il 2022. Un’opportunità che le assicurazioni, per esempio, non intendono lasciarsi sfuggire: si stanno moltiplicando le offerte di polizze che premiano chi conduce uno stile di vita più sano e tiene monitorato costantemente il proprio stato di salute.
Potremo fare a meno dei medici un giorno? Probabilmente no, anche se i prototipi di social robots si stanno moltiplicando nel mondo, raccogliendo investimenti sempre maggiori. Ne parleremo la prossima settimana.