Di seguito l’intervista rilasciata da Luigi Di Maio al Corriere della Sera
Luigi Di Maio, si aspettava un passo indietro così forte?
«La bassa affluenza ci ha penalizzato, è vero, ma lo sapevamo. Quindi nulla di nuovo, ora testa bassa e lavorare».
Non mi dica che è soddisfatto.
«No, le dico che prendo atto che la nostra gente si è astenuta e attende risposte e noi queste risposte gliele vogliamo dare».
Secondo le prime proiezioni siete dietro al Pd. Politicamente è un doppio passo indietro.
«Non è la prima volta che attraversiamo un momento di difficoltà, sapremo uscirne come sempre. Ad ogni modo restiamo l’ago della bilancia in questo governo».
Ma non le preoccupa essere il terzo partito?
«Già l’ho detto: non stiamo facendo i 100 metri, ma una maratona e siamo in corsa. Dopo di che non nego che è opportuno tornare ad ascoltare chi stavolta ha deciso di restare a casa».
Siete calati di oltre dieci punti: non avete sbagliato proprio nulla nell’ultimo anno?
«Forse al principio siamo stati troppo silenziosi, troppo puri, se questa è una colpa me la prendo. Ma sappiamo di aver fatto tanto, faremo ancora tanto e siamo sicuri che i cittadini lo capiranno».
Pagate la campagna elettorale fatta di continui scontri?
«Non ci sono stati scontri, ma un clima che ha cominciato ad infuocarsi dalla revoca di Armando Siri, indagato per corruzione. E non mi pento di aver chiesto le sue dimissioni. Su certi temi non faremo mai passi indietro. Ad ogni modo ora cominciamo subito a lavorare».
Quindi il governo va avanti? Cambierà qualcosa?
«Certo che va avanti, perché continua ad avere ampiamente i numeri e perché c’è ancora tanto da fare. Non cambierà nulla, anzi ripartiamo da oggi. Noi siamo pronti a un tavolo sul salario minimo e la flat tax. Poi il decreto sicurezza con le migliorie apportate e una legge che vincoli il miliardo del reddito agli aiuti alle famiglie».
Nessun rimpasto?
«Nessun rimpasto, non avrebbe senso. Quando si ri-voterà per le Politiche ne riparleremo».
Ha sentito Salvini? Quando vi vedrete?
«No, non ancora, ma spero che già in settimana si riuscirà a fare un vertice di governo, in serenità, e lavorare ognuno ai suoi dossier».
Il commissario europeo a questo punto lo sceglierà la Lega seguendo il metodo Conte?
«Troveremo insieme la persona giusta per il posto giusto».
Lancerà la fase di ristrutturazione del Movimento?
«Nelle prossime settimane ci saranno delle novità».
Quali? Ci può anticipare qualcosa?
«Ci sarà uno scatto in avanti sull’organizzazione, saranno individuati dei responsabili specifici di area e un centro di coordinamento più capillare nelle Regioni e nei Comuni».
Teme che i suoi detrattori nel Movimento la possano incalzare?
«Ma non ci sono detrattori nel Movimento, anzi io credo che siamo riusciti a mostrare compattezza. E la maratona, come le ho detto, è lunga».
Crede davvero che il governo possa durare altri quattro anni?
«Assolutamente sì. E con questo contratto. L’obiettivo è concretizzare punto dopo punto. Vuol dire anche il conflitto di interessi. Siamo al governo per questo».