Basta politiche di tagli, sacrifici, lacrime e sangue. All’Europa che continua a farci i conti in tasca diciamo che non torniamo all’epoca Monti-Fornero.
Nella vita di ognuno di noi ci sono scelte da fare, strade da prendere, alcune più comode, altre che obbligano a camminare a lungo. Il MoVimento 5 Stelle una volta arrivato al governo avrebbe potuto scegliere vie più semplici, adagiarsi sulle poltrone e strizzare l’occhio a certi poteri finanziari, ma ha deciso di fare la cosa giusta. Ciò che finora nessuno aveva fatto: ridare dignità alle persone. Persone che vivevano senza corrente elettrica da anni, che non potevano comprare una fetta di carne o avevano abbandonato l’idea di poter pagare un affitto. A questi cittadini le vecchie forze politiche, come PD, FI e la stessa Meloni che oggi si atteggia a paladina contro l’austerità hanno voltato le spalle. Da questo percorso di inclusione sociale, da questa strada che abbiamo preso con coraggio non torniamo indietro. Non torniamo di certo alle politiche lacrime e sangue della Fornero, dove a pagare sono sempre i più deboli, i padri di famiglia che hanno lavorato una vita e vorrebbero andare in pensione, oppure i giovani che vogliono farsi una famiglia ma nemmeno si presentano in banca perché sanno già che alla richiesta di un mutuo verrebbero derisi.
Oggi l’Europa ci chiede come faremo a rispettare gli accordi. Qualcuno sta facendo girare la notizia che verranno toccati reddito di cittadinanza e quota 100. Ma voglio dire a tutti che non sarà così. Le risorse si prendono rilanciando l’economia. Come un’impresa che deve recuperare posizioni sui mercati anche l’Italia ha bisogno di tornare ad investire, ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese e rilanciare l’occupazione. Ce lo chiedono i cittadini ed è scolpito nel Contratto di Governo, nel quale abbiamo deciso insieme alla Lega di mettere fine alla stagione dell’austerità, di indurre la Commissione Europea a non conteggiare gli investimenti produttivi nel deficit di bilancio pubblico e di ricorrere con responsabilità a nuovo deficit per finanziare misure utili al rilancio dell’economia. Il nostro unico interesse è realizzare anno dopo anno quel Contratto.