Siamo abituati alla narrazione di un’Italia divisa in due, tra Nord e Sud, ed è vero. Tuttavia sono molte le zone depresse del centro-nord del Paese totalmente ignorate. Esiste un “Nord” e un “Sud” anche in Lombardia, in Veneto, in Piemonte, nel Lazio che ospita la Capitale d’Italia. Le zone periferiche del nostro territorio sono zone depresse, zone di disoccupazione e di mancanza di opportunità, che avrebbero bisogno di interventi di sostegno al pari del Mezzogiorno. Per questo ci stiamo attivando per estendere anche alle aree del centro-nord la possibilità d’essere inserite nelle Zone Economiche Speciali (ZES).
E cosa sono le Zone Economiche Speciali?
Si tratta di vere e proprie aree geografiche circoscritte che applicano una legislazione economica differente rispetto a quella applicata nel resto del Paese e che godono di incentivi fiscali, finanziari e di semplificazione amministrativa a beneficio delle aziende che ne fanno parte.
Nel Decreto Crescita abbiamo stanziato circa 300 milioni aggiuntivi in favore delle ZES, collocate in varie parti del Sud Italia, per sostenerne lo sviluppo economico ed industriale, e finanziandolo attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Queste risorse si aggiungono ai 250 milioni già previsti per il credito d’imposta in favore delle imprese che si insediano nelle zone speciali.
Adesso vogliamo estendere questa formula anche alle aree del centro-nord, realizzando uno studio su quelle aree che potrebbero essere inserite nelle Zone Economiche Speciali. Pensiamo ad esempio a Venezia, nell’area di Porto Marghera e delle zone ammissibili della provincia di Rovigo. L’obiettivo è realizzare nel più breve tempo possibile tutto il lavoro preparatorio richiesto, insieme a tutti gli attori coinvolti, in modo da presentare già a settembre, in vista della Legge di Bilancio, il piano per l’istituzione delle ZES. In questo modo avremo le risorse per l’istituzione delle ZES nel centro-nord già a partire dal prossimo anno.
Per risolvere gli squilibri e le disuguaglianze che feriscono il nostro Paese abbiamo bisogno di interventi strutturali, e le Zone Economiche Speciali possono rappresentare un tassello importante del quadro di intervento. Vogliamo un’Italia economicamente unita e parimenti sviluppata da Nord a Sud, dal centro alla periferia, perché solo così potremo offrire a tutti i cittadini pari opportunità.