Lo scandalo che investe il Csm è un fatto di una gravità senza precedenti nella storia della separazione dei poteri e autonomia delle istituzioni. Rappresenta un attacco enorme alla credibilità dello Stato. Era dal 1981, dai tempi della P2, che non saltavano tante teste: al momento sono cinque consiglieri, uno dimissionario perché indagato e quattro autosospesi per aver discusso del nuovo Procuratore di Roma con i parlamentari del PD Luca Lotti e Cosimo Ferri e con il magistrato Luca Palamara. Come fatto emergere dallo stesso neo eurodeputato dem Franco Roberti, il PD c’è dentro fino al collo e questo scandalo è targato Partito Democratico.
Zingaretti si è limitato “all’auspicio” che “tutti coloro che in qualche modo sono rimasti coinvolti, collaborino ad accertare la verità“. Neanche una presa di distanza. Ma che segretario è Zingaretti? Ha anche detto: “La divisione e l’autonomia tra i diversi corpi dello Stato penso sia un principio basilare da difendere”. E come intende farlo? Come si concilia questo pensiero con gli incontri notturni nelle stanze d’albergo tra membri del Csm, magistrati come Palamara e Luca Lotti? Perché il segretario PD tentenna e, come sarebbe doveroso fare, non prende alcuna posizione su uno scandalo che riguarda i renziani?
Oggi Marco Lillo scrive sul Fatto Quotidiano: “Zingaretti aveva buoni rapporti con Fabrizio Centofanti, il presunto corruttore di Palamara. E Centofanti non è solo l’imprenditore indagato come corruttore di Palamara a Perugia per i soggiorni alberghieri donati al magistrato in cambio del suo intervento al Csm contro un pm siciliano. Le società del giro di Centofanti pagano anche l’ex capo di gabinetto di Zingaretti in Regione, Maurizio Venafro, e il costruttore Peppe Cionci, in passato vicino a Zingaretti. Venafro per questo è stato indagato per corruzione e Cionci per reati fiscali. Non solo. Centofanti è anche al centro dell’unica grana giudiziaria di Zingaretti. Il segretario è indagato per finanziamento illecito perché, per l’avvocato Giuseppe Calafiore, ‘Centofanti era sicuro di non essere arrestato perché riteneva di essere al sicuro in ragione di erogazioni che lui aveva fatto per favorire l’attività politica di Zingaretti’. Accuse de relato che non hanno trovato riscontro e che però non aiutano il PD a tenere una linea dura sul caso Palamara-Centofanti.”
Il PD non parla e non prende posizione: l’Associazione Nazionale Magistrati ha subito portato avanti la linea dura chiedendo le dimissioni dei consiglieri Csm coinvolti, i quali si sono già autosospesi senza aver commesso reati, ma solo per aver parlato con i deputati Lotti e/o Ferri. Possibile che il PD non dica nulla su Lotti e Ferri? Perché Zingaretti non chiede le dimissioni? O difendere loro significa difendere sé stesso? Il segretario PD ha il dovere di dare spiegazioni ai cittadini.