Sviluppo sostenibile significa innovazione, significa lavoro, significa salute. Un circolo virtuoso che genera valore aggiunto per il Paese, occupazione di qualità, migliora lo stato di salute dei cittadini e consente allo Stato di spendere meno in Sanità.
Un circolo virtuoso sul quale dobbiamo e vogliamo investire massicciamente, anche perché non c’è più tempo da perdere e il pianeta ce lo sta facendo capire già da diversi anni. Purtroppo però i vincoli di bilancio europei ci costringono a limitare gli investimenti e questo rallenta tutto il settore della Green Economy.
Da quando siamo al Governo abbiamo messo 11 miliardi per mettere in sicurezza la nostra terra, 800 milioni per ridurre l’inquinamento dell’aria, 500 milioni per l’efficienza energetica dei comuni, 500 milioni per la mobilità dolce, abbiamo introdotto incentivi per le auto elettriche e ibride, abbiamo realizzato un Piano Energia e Clima che ci porta fuori dal carbone entro il 2025, fatto leggi che aprono nuovi settori nell’economia circolare. Abbiamo fatto molto, ma non è abbastanza e l’ambiente non aspetta certo i tempi dei burocrati di Bruxelles. Dobbiamo agire su larga scala e dobbiamo farlo subito: l’UE sblocchi gli investimenti green dal calcolo deficit/pil e consenta una vera riconversione ambientale dell’Europa!