Quella di Bagnoli è una triste storia all’italiana che farebbe innamorare chiunque.
Questo luogo splendido, compreso all’interno dei Campi Flegrei e affacciato sul mare di fonte all’isola di Nisida, è stato prima vittima di un devastante inquinamento causato dal sito industriale dell’ex Italsider e poi da un quarto di secolo di disastri sia ambientali che giudiziari. Quest’area all’interno di Napoli è rimasta chiusa, isolata, inaccessibile. Si è stratificato un vero e proprio groviglio in cui troviamo processi, sentenze, ricorsi, opposizioni, inerzia, negligenza. Per venticinque lunghi anni.
Qui però, per fortuna, ci sono anche cittadini attivi, informati e, soprattutto, per niente rassegnati a lasciare il loro territorio nel degrado.
Ieri è stata una giornata particolare. Si è conclusa la Conferenza dei servizi che ha dato il via libera al piano urbanistico. Qualche settimana fa abbiamo messo i soldi per realizzare le bonifiche e due giorni fa abbiamo chiesto il dissequestro dei terreni alla Corte d’Appello di Napoli. A breve inizieranno le tante attese bonifiche in un’area molto vasta e la rimozione della enorme colmata: un’operazione che non ha precedenti.
Quello di ieri per me ha rappresentato un nuovo giorno per Bagnoli e per questo sento il dovere di ringraziare tutte le associazioni e i comitati con i quali, a volte, mi sono anche scontrata ma di cui riconosco l’importanza e che sono imprescindibili rispetto ad ogni passo che ancora si dovrà compiere. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo fondamentale passaggio appena compiuto, come il Comune di Napoli ed Invitalia.
Non canteremo vittoria finché non sarà stato fatto tutto quello che serve per restituire quest’area ai suoi cittadini, ma oggi possiamo concederci un po’ di soddisfazione.