Giorgia Meloni, ovvero colei che sostenne l’ex sindaco condannato a sei anni di carcere Gianni Alemanno ultimamente è un po’ nervosa. Ha addirittura il coraggio di attaccarci sui campi rom. Ci attacca lei, lei che era Ministro di quel Governo di destra che finanziò l’apertura di campi rom con 30 milioni di euro di soldi delle tasse dei cittadini. Rinfreschiamo la memoria agli italiani, non tanto a lei (che lo sa benissimo).
Era il 2008, Gianni Alemanno sindaco Berlusconi Presidente e la Meloni ministro. Tutto nasce dai decreti emergenziali firmati da Maroni nel 2009, con i quali il ministro leghista finanziò anche il famigerato “piano nomadi” di Alemanno, con cui Fratelli d’Italia ha governato fino alla fine del mandato. Un affare da decine di milioni di euro sulla pelle dei più disperati, ma i soldi finirono in fretta, tanto che nel febbraio 2011 Alemanno chiese a Maroni altri finanziamenti ma il ministro rispose testuale che “il governo aveva già stanziato 60 milioni di euro per l’emergenza in cinque regioni”.
Evidentemente con la Meloni al governo i campi nomadi non erano un problema, o forse hanno rappresentato un affare troppo importante per farne a meno, anche perché quei soldi sarebbero stati usati per alimentare il business milionario dell’accoglienza venuto alla luce in seguito alle inchieste su Mafia Capitale.
Ed ora che noi li vogliamo e stiamo smantellando con i fondi dell’Unione Europea hanno anche il coraggio di attaccarci.
Vedere un personaggio come la Meloni attaccare una donna sotto scorta per il coraggio dimostrato contro i Casamonica e contro tutti gli apparati che a Roma hanno sempre spadroneggiato, è un motivo in più per stare ancora più vicini a Virginia e a chi lavora con lei. Forza!
Ah, Meloni, se ti venisse in mente la solita frase che tu con quella giunta non c’entravi niente, ti riporto le parole di Alemanno un po’ di tempo fa: “Voglio ricordarle che fino all’ultimo giorno della mia amministrazione ne ha fatto parte con numerosi esponenti di Fratelli d’Italia. Un assessore con deleghe molto importanti, il presidente Ama, l’amministratore delegato di risorse per Roma e fino a qualche tempo prima anche il presidente Atac insieme a tanti altri”.