Sto seguendo con molta attenzione la vicenda emersa dall’inchiesta della Procura di Catania e resa nota stamane dai giornali. Si è parlato inizialmente di 27 concorsi sospetti all’Università di Catania e in numerosi altri atenei del Paese, che hanno dato vita a ben 66 ordinanze. In un’agenzia di poco fa, apprendiamo che a questo numero si aggiungono altri 97 bandi sotto indagine. Una notizia che inquieta per modalità e dimensioni: bandi cuciti addosso ai vincitori designati, pressioni sulle persone più meritevoli affinché ritirassero la candidatura, requisiti modificati in corsa per assicurare la vittoria a uno specifico candidato…
Voi sapete quanto mi sto prodigando per rilanciare l’università. Da un lato, uno sforzo senza precedenti per trovare finanziamenti e risorse e mettere la ricerca al centro del progetto di sviluppo del Paese, con coperture per oltre 1 miliardo di euro da inserire già nella prossima Legge di Bilancio. Dall’altro lato, interventi normativi per snellire la burocrazia, semplificare i concorsi e renderli più trasparenti. A questo proposito, è già in fase avanzata la nostra proposta di riforma del pre-ruolo, del reclutamento e del ruolo universitario.
In questa nuova norma ci sono numerosi interventi per la tutela dei ricercatori, un concorso nazionale con ampie commissioni sorteggiate, che permetta di limitare quanto più possibile il clientelismo, maggiore mobilità tra le sedi universitarie per coloro che sono già in ruolo e un sistema di sanzioni disciplinari interne alla comunità accademica, gestito dal Consiglio Universitario Nazionale, che contribuisca ad un cambiamento culturale e alla condanna morale dei comportamenti inopportuni, prima ancora di attendere le sentenze dei tribunali.
Abbiamo bisogno di anticorpi forti contro situazioni come quelle evidenziate, che purtroppo sono un colpo alla credibilità del settore ed indeboliscono l’operato di tutti coloro che si battono per la centralità di università e ricerca nella politica nazionale.
A breve firmeremo anche una convenzione tra Miur ed Autorità Nazionale Anti Corruzione per rafforzare l’ufficio di “osservatorio” dei concorsi universitari costituito per mia volontà, affinché divenga una vera e propria istituzione cardine del ministero.
A tutti coloro che amano l’università italiana dico: lavoriamo insieme per contrastare ogni scorrettezza e difendere la centralità di un’istituzione così importante per il futuro del Paese!