Ricorre oggi, 29 luglio, l’Earth Overshoot day, ovvero il giorno in cui noi, abitanti del mondo, abbiamo esaurito le risorse ‘annuali’ del Pianeta, e cominciamo a consumare quelle del futuro.
Sappiamo purtroppo che il giorno del “sovrasfruttamento” delle risorse naturali si accorcia di anno in anno. Nel 2018, ad esempio, è coinciso con il 1 agosto ma nel 2000 cadeva a fine settembre. Ciò significa che, con il passare degli anni, stiamo esaurendo il capitale naturale della Terra e compromettendo pesantemente la capacità di rigenerazione delle risorse naturali.
Sappiamo anche che le principali cause di questo fenomeno vanno cercate nel consumo di suolo, nelle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, nella deforestazione, nel sovraconsumo di risorse: attualmente, infatti, ne divoriamo grossomodo il doppio di quanto dovremmo.
È una responsabilità pesante che ricade su tutti noi, che abbiamo il dovere di metterci in testa che non esiste un Pianeta B, e che è quindi necessario agire subito a partire dalle abitudini quotidiane, riducendo lo spreco di acqua e diffondendo la consapevolezza che si tratta di un ‘bene comune’; adottando una dieta che contempli l’utilizzo di meno carne e più verdure, cercando di ridurre al minimo la generazione di rifiuti urbani e differenziando quelli che produciamo.
Ed è compito delle Istituzioni supportare i cittadini, continuare a stanziare risorse e a rendere operativi i piani di prevenzione del dissesto idrogeologico del territorio, contrastare con tutti i mezzi la perdita di biodiversità, puntare alla defossilizzazione, promuovere un modello di sviluppo ambientalmente più sostenibile.
Tutto questo lo dobbiamo alle future generazioni, che erediteranno altrimenti un mondo povero di risorse, irrimediabilmente inquinato, e saranno sempre più esposte ai rischi di eventi estremi dovuti agli effetti dei mutamenti climatici.