Gli italiani stanno vivendo giorni di incertezza – anche confusione – e una condivisibile preoccupazione per le sorti del nostro Paese. Lo capiamo benissimo, non nascondiamo che sono sentimenti che anche noi abbiamo provato dal giorno in cui Salvini ha deciso di disonorare il contratto di governo e tradire il MoVimento 5 Stelle, il Presidente Conte e, soprattutto, gli italiani.
Ma il MoVimento 5 Stelle non scappa e con coraggio si sta facendo carico di portare avanti l’immenso lavoro che serve per dare le risposte che i cittadini attendono da anni.
Per spiegare quello che sta succedendo dobbiamo fare un passo indietro. Al 5 marzo 2018, il giorno dopo le elezioni Politiche in cui il MoVimento diventa prima forza politica del Paese ma non può governare da solo a causa di una legge elettorale costruita contro di noi, votata da Pd, Lega e Forza Italia, come avevamo già denunciato ai tempi. Del resto, quella di una legge elettorale equa è una vecchia battaglia, che portò Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo a incontrare il presidente Mattarella.
L’unica cosa che potevamo fare era porre i temi e vedere chi ci stava. Come abbiamo sempre detto non ci sono idee di destra e di sinistra, ma buone o cattive idee. Così abbiamo sempre fatto, abbiamo messo a disposizione i nostri voti a favore delle cose buone nell’unico e solo interesse dei cittadini. Così è nato il contratto di Governo che in 14 mesi ha dato risposte a tanti cittadini: quelli che non arrivano a fine mese, quelli che avevano perso il diritto alla pensione, ai truffati dalle banche, a chi voleva liberare il Paese dalla corruzione, a chi ci ha chiesto di tagliare i vitalizi ai politici e di fermare il business dei trafficanti di uomini. A chi ci ha chiesto di difendere gli interessi nazionali in Europa e nel mondo.
Eravamo a un passo dal raggiungere due obiettivi fondamentali:
- tagliare 345 poltrone in Parlamento, risparmiando 500 milioni a legislatura da investire sulle nostre strade, scuole, asili;
- e avviare il processo di revoca delle concessioni autostradali ai Benetton dopo la tragedia del Ponte di Genova.
Come è andata ormai lo sappiamo tutti: Salvini, tra un comizio e un mojito in spiaggia, ha scelto di mandare tutto all’aria. Ha scelto di porre l’interesse suo e quello del suo partito di fronte a quello di tutti gli italiani, precipitando il Paese in una crisi di governo in pieno agosto, rischiando di farci pagare a tutti un conto salatissimo, fra rischio di aumento dell’iva e di un commissariamento del bilancio italiano. Poi è seguito tutto il teatrino a cui abbiamo assistito: ritira i ministri, non ritira i ministri; sfiducia Conte, ritira la sfiducia; va da Berlusconi, chiede al MoVimento un nuovo governo guidato da Di Maio.
Insomma, la sua credibilità, la sua affidabilità, è zero.
Ci siamo quindi trovati di fronte a un bivio:
Da una parte un voto a ridosso della Manovra economica, con l’inevitabile aumento dell’Iva e il rischio per le famiglie di dover sborsare centinaia di euro in più all’anno. Dall’altra provare a portare a termine tutte quelle cose che 11 milioni di italiani ci hanno chiesto di fare.
Potevamo accettare l’ultima proposta della Lega di un governo a guida Di Maio ma a noi non interessano le poltrone, non assecondiamo ambizioni personali, per cui siamo rimasti sordi alle sirene di chi prima ci ha tradito e poi ci ha offerto Palazzo Chigi pur di rimanere al Governo.
Ancora una volta, invece, abbiamo scelto di mettere avanti i temi avendo come bussola solo ed esclusivamente l’interesse dei cittadini. Come abbiamo sempre fatto, superando le vecchie categorie politiche, i colori, le fazioni. Non ci sono priorità di destra o di sinistra, ci sono priorità degli italiani: una rivoluzione verde per le energie rinnovabili che crei occupazione e tuteli l’ambiente; il taglio dei parlamentari; la riduzione delle tasse; una legge seria sul conflitto d’interessi; un piano straordinario di investimenti al Sud; la riforma per una giustizia veloce e al servizio solo dei cittadini; un piano casa straordinario destinato a giovani coppie e famiglie numerose.
Abbiamo indicato i temi e le priorità, esattamente come abbiamo fatto dopo il 4 marzo del 2018. Rispetto ad allora i tempi per lavorare alle intese sono più stretti per colpa di chi ci ha fatto precipitare in questa folle crisi di agosto. Per questo noi non ci sottraiamo al confronto con nessuno rimanendo irremovibili su un punto: dobbiamo raggiungere gli obiettivi su cui si basa il nostro mandato di portavoce dei cittadini.
Il MoVimento è fatto da cittadini, per i cittadini. Siamo la garanzia che quanto è riportato nei nostri programmi non sono solo belle parole ma fatti, da concretizzare. E a questi chiediamo a tutti di guardare. Ai fatti. Non ci frega chi appoggia o meno i nostri temi, l’importante è raggiungere gli obiettivi. Come sempre: non siamo di destra o di sinistra, siamo solo per i cittadini.