Vicino alla politica, dentro la mafia.
L’arresto di Antonello Nicosia, collaboratore parlamentare di una deputata di Italia Viva, potrebbe svelare ancora una volta l’esistenza di quei legami oscuri tra istituzioni e criminalità organizzata dei quali il nostro Paese non sembra riuscire a liberarsi definitivamente.
Stando alla ricostruzione della procura di Palermo, Nicosia, membro del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani, avrebbe approfittato del suo ruolo per effettuare visite e ispezioni nelle carceri siciliane. Un’attività che gli avrebbe consentito di fare da tramite tra i boss detenuti e i clan all’esterno. Accuse gravissime, corroborate da una serie di intercettazioni raccapriccianti che sembrano definire i contorni di una inchiesta allarmante.
Sarà la magistratura a fare piena luce ma, al di là delle contestazioni rivolte a Nicosia, a rendere ancora più buia l’intera vicenda ci sono già le sue parole. Nelle conversazioni finite nelle carte dei magistrati, Mattia Messina Denaro viene definito “il Ministro”, mentre i giudici Falcone e Borsellino, trucidati dalla Mafia per averla combattuta, vengono citati come vittime di un “incidente sul lavoro”. Di fronte a chi tende la mano alla mafia dai “palazzi”; a chi dimostra tanto disprezzo per lo Stato, bisogna tenere sempre la testa alta e non mollare mai la presa. In questa battaglia, non arretreremo mai nemmeno di un centimetro. Battersi contro le mafie significa anche discuterne pubblicamente, alimentare il dibattito giorno dopo giorno e, soprattutto, non dimenticare.
In questa ottica, sono stati vergognosi e squallidi gli attacchi rivolti da alcuni esponenti del centro-destra (in particolare di Forza Italia) al procuratore Nino di Matteo, “reo” di aver ricordato che il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il MoVimento 5 Stelle è e sarà sempre dalla parte di chi lotta contro le mafie.
A Di Matteo va tutta la nostra solidarietà. Agli esponenti di FI diciamo di andare a leggersi le sentenze definitive prima di avanzare attacchi ignobili. Non è ignorando i legami esistiti tra politica e mafia che si sconfiggono le cosche. La verità va tenuta ben presente, anche quando ad alcuni farebbe più comodo nasconderla sotto al tappeto.
Contro le mafie, sempre!