Riforma prescrizione, i parenti delle vittime di stragi: “A Natale fateci questo regalo”


“La verità non si cancella con un colpo di spugna”. Lo ha detto Marco Piagentini, gravemente ustionato nella strage ferroviaria di Viareggio e rappresentante di chi quel giorno perse la vita, nel corso di una conferenza stampa sulla prescrizione promossa al Senato dal Coordinamento Nazionale ‘Noi non dimentichiamo’, che riunisce i familiari delle vittime delle più grandi stragi italiane.
Cos’è la spugna? È proprio la prescrizione che a un certo punto di un processo sancisce la sconfitta della Giustizia: tempo scaduto, per questa volta non se ne fa niente.

Anche se sono morte 32 persone, anche se un treno è deragliato perché si è rotto qualcosa che non doveva rompersi e di conseguenza una fuoriuscita di gas da una cisterna contenente GPL ha innescato un incendio devastante. No, questo non è accettabile. Una verità, almeno quella giudiziaria, deve esserci e con essa devono arrivare le condanne per chi viene riconosciuto come responsabile. Invece da anni assistiamo a processi che svaniscono nel nulla, con presunti colpevoli che non lo saranno mai definitivamente.

Il Coordinamento Nazionale ‘Noi non dimentichiamo’ chiede a gran voce che la norma Bonafede sulla prescrizione entri in vigore, e che si introducano successivamente dei correttivi per garantire processi celeri. La nostra legge Spazzacorrotti ha stabilito che dal 2020 la prescrizione si ferma dopo la sentenza di primo grado, quando la Giustizia ha emesso un primo verdetto si deve andare fino in fondo. Per noi questa è la risposta sacrosanta e doverosa da dare a chi ha lanciato un appello con il cuore e la rabbia in mano: basta scappatoie, basta impunità.

La riforma che punta a dimezzare i tempi del processo penale è sostanzialmente pronta, dopo mesi di confronto e ascolto del ministro Bonafede con tutte le parti coinvolte. Nei prossimi mesi sarà esaminata e approvata dal Parlamento. Così potremo chiudere il cerchio e avere certezza di un verdetto giudiziario in tempi ragionevoli.
Nel corso della conferenza stampa Antonio Morelli, del comitato vittime di San Giuliano di Puglia dove 27 bambini e una maestra morirono sotto le macerie di una scuola, ha detto senza nascondere la commozione: “A Natale attorno al nostro tavolo mancherà per sempre un posto. L’ergastolo è il nostro, di noi familiari delle vittime. Fateci un regalo: il dono di una legge”.