di Giuseppe Fabio Auddino (Portavoce al Senato) e Riccardo Tucci (Portavoce alla Camera dei Deputati):
Si chiamano Lavoratori Socialmente Utili. Sono stati creati per legge più di vent’anni fa. Hanno, per decenni, rappresentato una sorta di ‘anomalia del sistema’, diventando i precari del pubblico impiego per eccellenza. Operano nei Comuni e nelle Regioni con contratti che vengono rinnovati di anno in anno. C’è chi è nella P.A. da oltre 20 anni. Senza il loro contributo gli enti locali in molti casi non riuscirebbero a erogare servizi ai cittadini.
Per oltre un decennio sono stati un bacino “alla mercé” della politica, senza diritti né certezze, che puntualmente si è occupata di loro assicurando risorse, finanziaria dopo finanziaria, per la proroga dei loro contratti negli enti locali.
Un anno e mezzo fa abbiamo cominciato a lavorare a una soluzione per un bacino che conta oltre 6 mila persone in 4 Regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Puglia, Campania e Calabria. Finalmente ci siamo riusciti. E con la Legge di Bilancio approvata lunedì in prima lettura al Senato, abbiamo stanziato 9 milioni di euro per consentire agli enti locali di assumerli a tempo indeterminato e in deroga ai vincoli assunzionali.
La norma contenuta nella Manovra crea le condizioni perché gli enti locali possano stabilizzarli una volta e per tutte entro il 31 dicembre 2020.
Questo risultato è stato possibile grazie al nostro lavoro e al contributo fondamentale del vice ministro dell’Economia Laura Castelli e all’operato dei ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e della Funzione Pubblica Fabiana Dadone e consente ai lavoratori e alle loro famiglie di tirare un sospiro di sollievo.
Abbiamo scelto con responsabilità di sanare una condizione che si trascinava da quasi 25 anni, restituendo dignità a oltre 6 mila lavoratori.
Adesso gli enti locali non avranno scuse: con questa norma hanno un anno di tempo per procedere alle stabilizzazioni.