Oggi scopriamo che “Il Foglio” è al centro di un’indagine della Guardia di Finanza. Motivo: nel biennio 2009-2010 avrebbe incassato 6 milioni di euro di contributi pubblici all’editoria senza averne avuto diritto. Soldi che adesso dovrebbe restituire.
Ora, a causa di questo debito, il Dipartimento per l’Informazione e per l’Editoria ha bloccato l’erogazione dei nuovi contributi. E “Il Foglio” cosa fa? Accusa il MoVimento 5 Stelle e il sottoscritto. E qualche sprovveduto gli va dietro, urlando alla libertà di stampa (che non c’entra niente).
Mi chiedo: cosa c’entro io, il Movimento 5 Stelle o i collaboratori che hanno “osato” lavorare con noi, se “Il Foglio” si ritrova a dover restituire 6 milioni di euro che la Guardia di Finanza (non Grillo o Casalino, la Guardia di Finanza) ritiene abbia incassato illecitamente 10 anni fa, quando il MoVimento quasi nemmeno esisteva?
Caro “Il Foglio”, mettiamo in chiaro alcune cose:
– non mi occupo più di editoria da agosto, cioè da quando è caduto il primo Governo Conte;
– il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria non agisce su “ordine” dell’autorità politica (dunque né del MoVimento 5 Stelle né di altri), ma in virtù delle leggi italiane che è tenuto a rispettare;
– se la Guardia di Finanza ritiene che “Il Foglio” debba restituire allo Stato 6 milioni di euro, il Foglio non dovrebbe prendersela con il MoVimento né con Crimi, ma anzi dimostrare in tribunale la propria eventuale innocenza;
– se il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ritiene di bloccare l’erogazione dei contributi pubblici ad un giornale che ne dovrebbe restituire altri per 6 milioni di euro, “Il Foglio” non dovrebbe prendersela con il Movimento, né con Crimi, ma muoversi nelle sedi opportune per stabilire la verità e il rispetto della legge.
Spiace constatare, invece, come “Il Foglio” riesca a tirare in ballo il Movimento 5 Stelle anche quando non c’entra niente: mentre nel biennio 2009-2010 il Foglio incassava i 6 milioni che secondo la Finanza erano illegittimi, il Movimento veniva fondato a Firenze, il 4 ottobre 2009.
Quella prodotta oggi da “Il Foglio”, purtroppo, non è informazione. È letame.
Letame che evidentemente a qualche sostenitore della “libera stampa” (a targhe alterne) piace rimestare e rilanciare per i suoi obiettivi.