Anche oggi, come ogni giorno purtroppo, mi è toccato leggere articoli pieni di falsità sulle opportunità che il nostro governo sta dando all’Italia con la sua strategia commerciale internazionale.
In particolare ci si accusa di aver firmato il memorandum sulla Nuova Via della Seta senza portare a casa risultati eclatanti. Eppure anche oggi, come tante altre volte nel recente passato, la storia dice altro.
È proprio di questi giorni, infatti, la notizia che ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) abbia firmato con la controparte cinese CAAC, un nuovo accordo aeronautico bilaterale che porterà risultati incredibili al nostro settore turistico.
È stato lo stesso Vice Amministratore Generale di CAAC, Cui Xiaofeng, a sottolineare nel suo discorso introduttivo come, grazie alla firma del Memorandum BRI da parte dell’Italia, vi fosse un chiaro auspicio di rafforzare la connettività tra i due Paesi.
In particolare il nuovo accordo prevede, come punti principali:
1) AUMENTO DELLE FREQUENZE AEREE
Italia e Cina avranno 108 frequenze settimanali per il 2020 e 164 entro il 2022, superando i competitor europei (la Francia lo scorso anno si era fermata a 125). Si è inoltre ribadita la necessità di garantire slot orari favorevoli alle compagnie aeree italiane. Questo farà sì che possa aumentare il numero di turisti cinesi in Italia che, stando alle statistiche, è in continua crescita ma viene deviato su altre compagnie aeree straniere per mancanza di connessioni dirette;
2) LIBERALIZZAZIONE DEI PUNTI DI DESTINAZIONE
Si è deciso di eliminare ogni vincolo sulle destinazioni dei voli, in questo modo diamo un’opportunità agli aeroporti italiani di località minori che potranno attrarre turismo cinese senza dipendere da Roma e Milano (i quali a loro volta potranno aumentare il numero di voli);
A questo va ad aggiungersi il fatto che, sempre grazie al lavoro fatto negli ultimi due anni, il 2020 sarà l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina il che comporterà una ulteriore impennata del turismo.
Questa intesa, raggiunta ieri in tempi record, costituisce la riprova di una posizione di vantaggio del nostro Paese verso la Cina raggiunta grazie alla tenacia con la quale abbiamo condotto i negoziati lo scorso anno ed è in sé la migliore risposta a chi ci denigrava e ancora ci denigra.
Avanti così.